«Da giorni ormai sento vociferare che la relazione sull’ispezione condotta da Confcooperative dal 2017 allo scorso ottobre avrebbe avuto come esito la proposta, da parte del revisore, dell’adozione di gestione commissariale: si scoprano le carte, si faccia chiarezza, il Ministero dello Sviluppo Economico dia gambe a una richiesta avanzata ormai da anni ad ogni ispezione avvenuta nella cooperativa Il Forteto. Che si aspetta? Cesura subito tra realtà produttiva e comunità setta»: a rilanciare la richiesta è il Vicecapogruppo di Forza Italia alla Camera Stefano Mugnai che segue la vicenda Forteto fin dal 2012 quando, come Consigliere regionale della Toscana, ebbe a presiedere la prima commissione regionale di inchiesta attraverso il cui lavoro emerse il sistema di violenze e abusi praticato all’interno di quella che anche la magistratura avrebbe in seguito bollato come comunità-setta.
Da allora sono stati più d’uno i fronti apertisi sulla realtà del Forteto: quello giudiziario, con condanne per violenze e abusi fino al terzo grado di giudizio; quello sulle responsabilità politico-istituzionali che hanno consentito il perpetrarsi di quei drammatici fatti per oltre trent’anni, e su questo è pendente alla Camera la proposta di legge Mugnai per l’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta che approfondisca anche questo aspetto; quello sulla realtà produttiva importantissima per il Mugello, l’area della provincia di Firenze dove ha sede Il Forteto, «compresa – sottolinea Mugnai – la cooperativa legata a filo doppio alla comunità, di cui è in buona sostanza l’emanazione economica».
Ispezioni ministeriali avvenute all’indomani dello scoperchiamento dell’amaro pentolone già allora suggerirono di commissariare la parte produttiva, così da rinnovarne la gestione: «Non come nomi sulle caselline – incalza Mugnai – ma come modalità organizzative e conformità alle normative». Poi: «Tra opposizioni e difese dello status quo arrivate dal Pd, rilievi parzialmente sanati e cambio di nomi nei posti chiave – ricorda l’esponente azzurro – con l’arrivo del governo Renzi il Ministero propose un supplemento ispettivo che sospese il provvedimento».
Con il susseguirsi delle sentenze giudiziarie di condanna, però: «Il Mise ha disposto ispezioni annuali in cui si alternino Confcooperative e Legacoop con mandato specifico anche di verificare la discontinuità effettiva e la separazione rispetto alla comunità/associazione. L’ultima ispezione, quella del 2017, è stata effettuata da Confcooperative. Ha avuto un supplemento, scaturito dalla posizione dei soci con reati accertati ma penalmente prescritti, che ha prolungato i lavori di accertamento fino allo scorso ottobre. E adesso è da allora che sento rumors secondo cui la relazione degli ispettori tornerebbe a prescrivere il commissariamento della Cooperativa Il Forteto, che si rende ancora più urgente visto il naufragare definitivo di ogni cambiamento tentato negli ultimi tre anni».
Basta voci di corridoio, Mugnai vuole certezze e provvedimenti: «L’articolo del Codice civile 2545 sexiesdecies sulle gestioni commissariali parla chiaro, e se veramente l’ultima ispezione torna a prescrivere il commissariamento chiedo intanto che lo si sappia, e poi che finalmente il Mise si attivi con tutti gli strumenti che il Codice mette a disposizione. Intanto, torno a sollecitare la maggioranza Lega e M5S affinché calendarizzi al più presto la mia proposta di legge per l’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta il cui contributo di chiarezza mi pare non possa essere ulteriormente rinviabile».
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