«Questo assessorato non ha elementi e competenze in merito. Le attività dei commissari nominati dal prefetto e della magistratura sono ancora in corso, e risulta quindi necessario attendere l’esito delle suddette attività e le eventuali determinazioni conseguenti. Nessuna segnalazione di accertamenti specifici è pervenuta dai soggetti titolati». Segue elenco dei controlli effettuati da Arpat. Si è risolta così la risposta dell’assessore regionale all’ambiente Federica Fratoni al question time con cui il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Stefano Mugnai aveva chiamato la giunta a chiarire in aula sulle presunte infiltrazioni mafiose nella gestione del ciclo dei rifiuti nell’Aretino e, segnatamente, per quanto riguarda le discariche di Podere Rota in Valdarno e del Pero a Castiglion Fibocchi, ma anche il sito di stoccaggio delle Cave di Levane nel comune di Bucine.
L’iniziativa di Mugnai aveva preso le mosse dall’inchiesta con cui il Tgr Toscana aveva acceso i riflettori sulla questione nella sua pagina di approfondimento Toscana Nostra. Il capogruppo di Forza Italia aveva posto quesiti di merito specifici, e in aula ha replicato all’assessore Fratoni definendo la sua risposta «puntuale e molto tecnica». «La mia interrogazione aveva volontà politica, quella di voler essere non meri notai ma rappresentanti del popolo. Esiste in quel territorio un fondato allarme legato anche alla gestione del ciclo dei rifiuti. Io credo che il dovere della politica sia anche di dirlo e assumersene la responsabilità. Su questi temi bisogna anche prendersi l’azzardo di fare le cassandre. Io so bene quanto difficile sia fare gli appalti, ma qui si parla di infiltrazioni mafiose in pezzi importanti della vita del Valdarno aretino. Inviterei fortemente a metterci un minimo di attenzione e sensibilità politica. La politica a un senso se riesce talvolta ad anticipare, altrimenti ci troviamo sempre a riproporre riti stanchi. Noi non abbiamo solo un dovere notarile. Ecco: io su questo vi ho avvisato».
Leave a comment