“Condivido le osservazioni sollevate dall’ANPCI, Associazione Nazionale Piccoli Comuni Italiani, in merito al DdL regionale “Legge Montagna ed Enti Locali” che non ha tenuto in adeguato conto come le spinte verso le unioni e le fusioni spostino il baricentro delle funzioni comunali verso enti intermedi, i quali diventano i veri gestori delle politiche locali di fatto sottraendo risorse per i Piccoli Comuni e non rispettando il principio di prossimità”. Ad affermarlo il vicepresidente del Consiglio regionale piemontese Franco Graglia.
Il consigliere di Forza Italia aggiunge: “Come affermato sempre dall’Anpci ‘il Disegno di Legge, oltre ad essere in netto contrasto con le attuali volontà del legislatore nazionale palesatesi nel Decreto Mille Proroghe, risulta politicamente inopportuno stante l’approssimarsi del rinnovo dell’Amministrazione Regionale’. Condivido questo pensiero visto che il rischio di puntare tutto sull’aggregazione di Comuni non ha prodotto nulla se non la giustificazione per ridurre i trasferimenti statali verso le zone marginali e periferiche. E’ evidente che la Regione non ha tenuto in dovuto conto la volontà del legislatore nazionale che ha reso evidente, all’interno del Decreto Milleproroghe, come gli ambi ottimali vanno parametrati tenendo conto dei Piccoli Comuni in ossequio peraltro ai principi del Trattato di Lisbona. Chiederò il ritiro del provvedimento per difendere i Piccoli Comuni piemontesi che costituiscono da sempre l’ossatura forte del nostro Paese”.
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