“Per fare una risonanza magnetica all’ospedale Misericordia di Grosseto si deve attendere un anno. Lo raccontano gli stessi grossetani.” A dichiararlo è la deputata maremmana di Forza Italia, Elisabetta Ripani.
“L’azienda sanitaria deve necessariamente trovare delle soluzioni a una criticità che purtroppo segnaliamo da tempo: i cittadini non possono essere costretti a pagare un privato per fare degli accertamenti, così si lede il diritto primario alla salute. Stavolta a far slittare gli appuntamenti – spiega la deputata azzurra – è il guasto del macchinario più vecchio per le risonanze magnetiche dell’ospedale grossetano, un danno che risale all’inizio di settembre che verrà risolto solo a fine mese. L’inconveniente ha messo in grande difficoltà l’azienda e gli operatori costretti a lavorare solo con la risonanza ad alto campo in dotazione da febbraio. Così, per rispondere alle emergenze, le richieste meno urgenti non trovano spazio e si rimandano di mesi. È attiva la convenzione con un centro medico di Grosseto, ma non basta.”
“Se un cittadino ha necessità di approfondire il suo stato di salute – prosegue la Ripani – chiaro è che, laddove abbia la possibilità economica per farlo, preferisca rivolgersi a un privato e pagare di più la prestazione piuttosto che aspettare un anno per avere delle risposte. Anche se non si tratta di urgenze qualsiasi persona che si sottopone a un accertamento lo fa in base alle indicazioni di un medico. Da mesi sosteniamo che per contenere il problema, almeno in parte, l’azienda sanitaria potrebbe estendere le convenzioni ai centri medici privati all’avanguardia della provincia, non limitandosi solo al capoluogo, affinché si possa per lo meno ridurre le liste d’attesa di qualche mese. Ampliare il raggio d’azione permetterebbe poi di rispondere al meglio alle esigenze di chi vive fuori Grosseto, così da fornirgli una prestazione nella città dove risiede o più vicina.”
“L’emergenza esiste, è inutile negarlo, ma ancora non si è trovata una soluzione e si continuano a leggere storie di cittadini che restano allibiti al momento della prenotazione al Cup quando gli viene dato un appuntamento a distanza di 12 mesi, se non di più. Nella gestione della sanità maremmana – conclude la Ripani – c’è qualcosa che non torna, si percepisce sempre una distanza abissale tra le reali esigenze della popolazione, e degli operatori sanitari, e i piani della direzione aziendale.”
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