Se l’Europa su migranti e Ong fa orecchie da mercante, occorre un impegno diplomatico forte dell’Italia, per sensibilizzare la Tunisia che consente l’esodo di migliaia di suoi cittadini verso le nostre coste. Alla diplomazia Tunisina dobbiamo altresì chiedere di accogliere i profughi in partenza dalle coste africane, in particolare da quelle libiche, e siamo convinti che questa emorragia umana si fermerebbe. Chi fugge dall’Africa lascia in maggiori difficoltà chi resta, spesso madri, figli, mogli. Un’altra tragedia silenziosa, che non fa notizia. L’esodo verso l’Italia va bloccato, sia perché non è da noi più sopportabile economicamente, sia per il problema legato ai fuggitivi tagliagole dell’Isis dalle prigioni siriane. La Tunisia non è in guerra e non ci sono violazioni dei diritti umani. Occorre dunque prevedere con la massima urgenza un’intesa tra i nostri Ministri degli Esteri e dell’Economia e quelli omologhi tunisini. Abbiamo aperto importanti accordi commerciali con quel Paese, possibile che non riusciamo ad avere un minimo di autorevolezza ? Di Maio si svegli e se del caso voli a Tunisi e stringa accordi da far rispettare. L’Italia deve tornare ad affermare un proprio ruolo di leadership nel Mediterraneo. A questo punto fecondare rapporti con la Tunisia diventa per noi un imperativo categorico. L’Europa faccia il resto, anche economicamente. Il collasso dell’Italia è vicino ed è un male per tutti. Anche per l’Europa.
Lo dichiara Enrico Aimi, senatore e capogruppo in Commissione Affari Esteri per Forza Italia
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