“L’Italia è ferma. Altro che ‘l’anno bellissimo’ che ci aveva promesso il premier Conte: il Paese è colpevolmente allo sbando – come dimostrano i disastrosi dati sulla produzione industriale comunicati da Istat – per il capriccio di un partito che ormai ha come unico punto programmatico quello di restare incollato alle poltrone, costi quel che costi, per ragranellare le ultime prebende, la quota di spettanza delle 400 nomine a scadenza e definire un presidente della Repubblica gradito. Il bello è che hanno ancora il coraggio di chiamare casta gli altri, la casta sono loro e gli piace esserlo, tanto da digerire di allearsi con tutto l’emiciclo pur di non andare ad elezioni. Se la politica interna ed estera andassero bene si potrebbe ancora passare sopra questa iattura: ma invece prendiamo sonori schiaffoni dovunque voltiamo lo sguardo. Siamo un Paese in recessione ma ci comportiamo come se non lo fossimo tanto e questa supponenza continua a farci precipitare sempre più in basso. Il Decreto Dignità è stato asfaltato dai numeri sull’occupazione, il decreto Pernigotti è scomparso dai radar, di politiche industriali neppure l’ombra se non qualche tweet o post buono giusto per i propri fan sui social. Ogni provvedimento del governo è fonte di vertici notturni al vetriolo e di continui rinvii. Così non si può andare avanti, è ora che prendano coscienza che il Paese non ha più tempo da perdere aspettando che si mettano d’accordo. Lascino scegliere gli elettori italiani”. Ad affermarlo in una nota il deputato di Forza Italia Claudia Porchietto, responsabile nazionale del Dipartimento Industria per gli azzurri.
Cara Claudia sono solo un’accozzaglia di cialtroni capeggiati dal Superman Conte.
Se ricordo bene non era inviso aF