“Quota 100 va sì allargata, come chiede il presidente del Comitato di Indirizzo e Vigilanza Inps nazionale Guglielmo Loy, ma per coprire non solo i disoccupati sessantatreenni come da lui sostenuto ma anche tutti quei giovani che oggi vivono quella che i tecnici chiamano apartheid lavorativa. Cioè lavoratori che ai fini statistici vengono considerati occupati pur avendo lavorato tra una e dieci ore alla settimana. Una categoria di sottoccupati che oggi si concentra soprattutto tra i più giovani creando un problema sia oggi, visto che hanno un reddito del tutto insufficiente per sopravvivere, sia fra un po’ di anni quando costituiranno un blocco di oltre 600mila persone che pur avendo lavorato – e quindi non essendo rimasti con le mani in mano – rischieranno di ottenere un assegno pensionistico ridicolo o magari di non ottenerlo neppure seguendo le rigide regole imposta dalla riforma Fornero. E’ molto preoccupante che la politica continui a pensare esclusivamente a rispondere alla generazione che sta andando in pensione in questo momento senza riflettere su quelle nuove. Nel terzo trimestre nel 2018 gli under 40 occupati con contratto a tempo determinato erano 2.041.000, il 27% in più rispetto allo stesso periodo del 2016, rappresentando quasi i due terzi del totale. I giovani a tempo determinato fino a 24 anni di età sono anch’essi cresciuti del 31%, rispetto a un crescita media di tutti gli occupati a termine del 25%. Non è possibile non attivare misure su questa bomba sociale che rischia di abbattersi nei prossimi anni su intere generazioni”. Ad affermarlo in una nota il deputato di Forza Italia Roberto Rosso, vicecoordinatore regionale degli azzurri in Piemonte.
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