“Sinceramente non comprendo l’euforia delle dichiarazioni pronunciate dal ministro del Lavoro e dal sindaco di Torino sul caso Italiaonline. Probabilmente non so più far di conto ma mi pare che alla fine siano stati salvati, forse, 45 posti di lavoro nel Torinese su 400. Cosa c’è da festeggiare?”. Ad affermarlo il deputato di Forza Italia Claudia Porchietto, già assessore al Lavoro della Regione Piemonte.
“Se avessi chiuso un accordo del genere quando ero assessore al Lavoro della Regione Piemonte – commenta l’azzurra – mi avrebbero preso per il collo lavoratori, sindacati e consiglieri regionali di centrosinistra e Movimento Cinque Stelle. Ora si grida al miracolo. Duecento persone sono esuberi secchi, 70 sono lavoratori che dovranno prendere armi e bagagli e trasferirsi nel milanese, 45 dopo la cassa integrazione forse verranno inseriti in altre aziende legate a Italiaonline nel Torinese. Si spera non in cooperative monocomittenti, con contratti capestro, un film già vissuto con Trenitalia per i lavoratori Ex Wagon Lits”.
Conclude Porchietto: “So perfettamente che ogni posto di lavoro salvato é una fatica quando hai una ditta che erge un muro nella trattativa con l’Istituzione e i sindacati. Sinceramente però aver salvato il 10% di occupazione nel torinese sinceramente lo trovo un approccio superficiale della gestione della cosa pubblica. Credo che invece sia da approfondire la questione delle delocalizzazioni, ma legando la discussione a filo diretto non tanto con un sistema sanzionatorio, come fatto in modo ideologico da Di Maio, ma con una revisione del sistema dei sostegni alle imprese, al sistema creditizio e poi delle politiche industriali, formative e fiscali”.
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