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L. Stabilità, O. Napoli: meglio discuterla a Bruxelles che a Mosca

Il deputato Osvaldo Napoli

Dichiarazione dell’on. Osvaldo Napoli, del direttivo di Forza Italia: “I ripetuti allarmi sulla possibile “aggressione” della speculazione finanziaria al debito pubblico italiano stanno portando il dibattito politico su un piano pericolosamente inclinato. Non è ben chiaro, leggendo ad esempio le affermazioni del prof. Paolo Savona, se quella “aggressione” sia più temuta o, per alcuni versi, più sperata. Sembra che la maggioranza di governo si stia impegnando in una danza della pioggia con l’intento di far piovere, anche a costo di provocare un temporale burrascoso sui titoli del debito pubblico. Non è ben chiaro, da qui a ottobre, come davvero il governo intenda muoversi nel varare la Legge di Stabilità e l’aggiornamento del Def. Il cantiere è in grande fermento e ogni giorno fioriscono mille ipotesi, seguite da molte smentite e dalle rettifiche pazienti del ministro dell’Economia Giovanni Tria.

Ora fra tutte, l’ipotesi di ricorrere alle garanzie della Russia nel caso la BCE non dovesse prolungare il Quantitative easing sembra la più strampalata e, diciamolo, la più destabilizzante. In questo caso non sarà più la speculazione ad aggredire il debito, ma è la maggioranza di governo, con le sue incertezze e e stramberie, a invitare gli speculatori a un banchetto sui titoli di Stato.

Il prof. Savona ha ragionato né più né meno come il presidente Erdogan ha ragionato con gli Stati Uniti. Di fronte all’aumento dei dazi deciso da Trump verso la Turchia, Erdogan ha minacciato di rivedere tutto il sistema di alleanze della Turchia, Paese decisivo per gli equilibri del fianco Sud della Nato. L’Italia però non è la Turchia, è invece uno dei sei paesi fondatori dell’Europa. Certi ipotesi ardimentose non sono concesse, neppure a titolo accademico. La Legge di Stabilità del governo italiano si deve discutere a Bruxelles, piaccia o non piaccia, e non certo a Mosca. La maggioranza sta giocando con il fuoco ma a bruciarsi sarebbero gli italiani”.

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