LA MADDALENA – “Ad un mese dall’approvazione del Consiglio Regionale della riforma della rete ospedaliera sarda, l’isola di La Maddalena ed il suo ospedale Paolo Merlo , si raffrontano con una realtà ben diversa dai proclami di razionalizzazione migliorativa del proprio presidio”. Lo ha dichiarato Roberto Ugazzi, presidente del Consiglio Comunale de La Maddalena. “È palese – prosegue l’esponente azzurro-, oggettiva la situazione di forte penalizzazione che si abbatte su chi vive in zona disagiata non riconosciuta da una riforma cinica ed iniqua. Il Paolo Merlo depauperato dei suoi già pochi servizi al cittadino è un gesto di cinismo aziendale senza paragoni. Punto nascita, pediatria, piccola chirurgia, pronto soccorso tutti sotto la spada di Damocle di una illogica razionalizzazione. Iniziamo ad elencare la politica del paradosso: oggi a La Maddalena non si può più nascere a meno che non si tratti di un emergenza-urgenza. Un parto cosiddetto naturale senza complicazioni, di routine non si può eseguire. L’ultimo bebè nato un mesetto fa in emergenza , insieme alla propria mamma è stato dopo poche ore, immediatamente trasferito ad Olbia. Nulla è cambiato dal voto della riforma se non che dopo un inutile pragmatismo, la Regione ha deciso all’ ‘ultimo istante di interessare il Ministero della Salute con una richiesta di Deroga. Un equivoco per tante gestanti che inizialmente pensavano ad una riapertura del servizio. Così non è così come resta chiusa la pediatria malgrado ci sia un pediatra, non si possono effettuare ricoveri visto che paradossalmente son state spostate le sue infermiere. Passiamo alla riapertura della piccola chirurgia tanto pubblicizzata dai legiferatori come un benefit( dimenticando che è un obbligo di legge Nazionale) per il Paolo Merlo, ad oggi tutto tace anche perché nel suo ennesimo paradosso manca l’emoteca e l’unico chirurgo in pianta organica è andato in pensione. Passiamo alla Camera Iperbarica fiore all’occhiello del presidio maddalenino è aperta per le terapie generiche ma paradossalmente non per le urgenze. Anche quì si aspetta l’arrivo di altri anestesisti. Una realtà bel differente da quella descritta su carta, si vive nella politica del paradosso, delle false attese, della speranza della Deroga. Non si può che essere pessimisti basti solo pensare che la deroga deve essere prima formalizzata dall’Assessorato Sanità sentito il parere del comitato percorso nascita regionale ma , deve contenere standard operativi , tecnologici di sicurezza nonché il piano di adeguamento con il cronoprogramma. Non ci resta che alzare gli occhi al cielo e pregare e come nel miglior film di Francis Ford Coppola – ha concluso Ugazzi- all’orizzonte si scorgerà la sagoma dell’elicottero che risolverà tutti i problemi”.
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