“L’emblema del fallimento grillino sta tutta nella frase dedicata da Di Maio ai riders durante la sua visita a Torino per presentare il fondo per l’innovazione del Governo, anche questo un fake d’autore da far impallidire Renzi. Il primo impegno che aveva assunto il leader 5Stelle, quando si era insediato al ministero del Lavoro, è stato proprio verso i rider: bisognava a tutti i costi garantire loro una soglia minima di diritti. Peccato che ad un anno di distanza il ministro non abbia ancora prodotto nulla. Oggi a Torino i rider non hanno trovato diritti e neppure aumenti salariali da Di Maio, bensì la solita ridda di buoni propositi, buoni giusto giusto quando il M5S bivaccava sui banchi dell’opposizione, ma del tutto intollerabili da quando siedono nella stanza dei bottoni. Ma d’altra parte che il ministro del Lavoro non sia consapevole del suo compito lo dimostra con un’altra affermazione tanto vuota quanto pericolosa: ‘Quando poi i rider saranno sostituiti dai droni formeremo quei ragazzi per altri lavori. Ma finché lavorano le persone c’è una soglia minima di diritti da rispettare’. Caro Di Maio un ministro degno di questo nome quei ragazzi inizierebbe già a formarli oggi. Perché è da folli pensare che quello del rider possa costituire un lavoro duraturo, capace di assicurare dignità ad un giovane per il suo futuro. Se si aspetta l’avvento dei droni per iniziare a formare i nostri giovani, si parte già in ritardo, bruciando colpevolmente il domani di intere generazioni, lasciando credere loro che quello che dovrebbe essere considerato un lavoretto possa diventare una occupazione stabile per tutta la vita. Di Maio resta un mentitore seriale che gioca sul prossimo e sulle sue debolezze. Questo sì che dovrebbe essere un reato, così come fare il ministro senza averne i requisiti”. Ad affermarlo in una nota il deputato di Forza Italia Paolo Zangrillo, capogruppo in Commissione Lavoro a Montecitorio e coordinatore regionale in Piemonte.
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