“Più ci avviciniamo alla presentazione della bozza della legge di stabilità più appare evidente che ci troviamo di fronte ad un Esecutivo che, sui temi del lavoro, gronda di retorica comunista. In particolare l’ipotesi di reintrodurre la cassa integrazione per le aziende decotte e la previsione di scaricare il costo per gli esuberi nuovamente sulle aziende, chiamate a versare uno 0,3% dello stipendio del lavoratore per alimentare un Fondo nazionale sono l’ennesimo inno alla disoccupazione intonato da Di Maio sin dai primi giorni della legislatura”. Ad affermarlo il deputato Paolo Zangrilllo, capogruppo di Forza Italia in Commissione Lavoro.
Conclude l’azzurro: “Se si vogliono sostenere i disoccupati italiani si creino le condizioni affinché si riduca sensibilmente il periodo di inattività lavorativa. Comprendo che Di Maio non avendo mai lavorato nella sua vita faccia fatica a comprendere che la disoccupazione non si batte con la mancia dei sussidi ma mettendo le imprese nelle condizioni di creare occupazione. E c’è una sola ricetta per farlo: liberare risorse per abbattere drasticamente il cuneo fiscale più alto in Europa (42,6%), un controsenso essendo un paese di trasformazione senza materie prime da esportare”.
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