“Il testo della Legge di Stabilità non ha ancora iniziato il suo percorso di approvazione in Senato che già è partito il solito assalto alla diligenza da parte del Partito democratico e dei suoi alleati.
Nonostante il ministro dell’Economia Padoan abbia sin dall’inizio messo le mani avanti, definendo “stretto” il sentiero dei conti pubblici, man mano che passano i giorni questo sentiero sembra, invece, allargarsi sempre di più, per effetto delle sempre più insistenti richieste di modifiche, integrazioni e maggiori spese da parte dei parlamentari di centro-sinistra.
Che non ci siano risorse per finanziare la lista della spesa proposta dalla sinistra nell’ultima manovra finanziaria utile prima delle elezioni è cosa risaputa. Che i saldi siano blindati dalla Commissione Europea e che, quindi, non si possa andare oltre il già generosissimo sconto concesso da Bruxelles sul deficit italiano anche.
Eppure, gettare fumo negli occhi degli italiani per avere consenso elettorale è una strategia alla quale il Partito Democratico ci ha ormai abituato da tempo. Proporre, si sa, non costa nulla. Mantenere sì. E’ stato lo stesso primo ministro Paolo Gentiloni, d’altronde, a ribadire il primato della politica sulla fredda matematica dei conti.
Pur sapendo che, alla fine, tutto finirà in una bolla di sapone, perché a Bruxelles ragionano al contrario, anteponendo la tenuta dei conti pubblici alle scelte politiche.
Cosa farà a questo punto il ministro Padoan? Manterrà gli impegni sottoscritti con Bruxelles, recentemente ricordati anche nella succinta missiva di risposta che egli ha inviato alla Commissione Europea, oppure stravolgerà completamente la manovra per soddisfare le richieste dei suoi compagni di partito?”.
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