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LIVORNO: Richiamo scritto al medico che operava troppo, Marchetti (FI): «Inaccettabile. Umiliata la professione e messi a rischio i pazienti»

«Per forza non si trovano medici che vogliano lavorare in Toscana, dove il sistema impedisce loro di curare le persone mandando a ramengo il giuramento di Ippocrate. Il caso del direttore di neuroradiologia dell’ospedale di Livorno richiamato perché operava troppo e sforava i budget, salvando vite certo ma all’Azienda sanitaria evidentemente è importato poco, è esemplare delle condizioni in cui il Pd e la sinistra di governo regionale hanno ridotto la sanità toscana»: ad accendere le micce è il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti in seguito alla scelta di andare in pensione anticipata operata da parte del direttore del reparto di neuroradiologia dell’ospedale di Livorno dopo il richiamo scritto ricevuto per aver effettuato troppe operazioni non in emergenza nel 2018. Conseguenza: per la Asl uno sforamento del budget assegnato pari all’80% che avrebbe prodotto una lettera di richiamo, per i pazienti affetti per lo più da aneurisma cerebrale la loro stessa vita.

«Cosa pesa di più? Io mi sarei augurato la vita di queste persone. La disciplina praticata dal medico letteralmente fuggito, dopo l’umiliazione subita con un richiamo scritto da parte della sua azienda, dal sistema sanitario toscano – spiega Marchetti – non ammette urgenze. Nel senso che quando l’aneurisma esplode, come spiega lo stesso ormai ex primario il paziente nella metà dei casi è spacciato. Va tolto prima. Lui lo fa, è assunto per questo, la sua professione prevede questo: e l’Azienda lo richiama, dopo avergli pure decurtato lo stipendio? Se la giunta mi conferma tutto questo, la situazione è inaccettabile», sbotta l’esponente di Forza Italia. Il quale sì, si è rivolto alla giunta portando il caso in Regione con un’interrogazione a risposta scritta.

Ripercorsi i contorni della vicenda, Marchetti bersaglia il presidente della Regione Enrico Rossi e l’assessore alla sanità Stefania Saccardi di una raffica di quesiti, a partire dalla conferma dei fatti lamentati dal neuroradiologo che ha appeso il camice al chiodo. L’esponente di Forza Italia domanda chiaro a Rossi e Saccardi «come valutino l’iniziativa di un richiamo scritto a un professionista che altro non fa se non espletare al meglio la missione di cura che gli è stata affidata, secondo criteri di efficacia e appropriatezza» e «se non valutino come inappropriata, piuttosto, l’assegnazione risorse avvenuta a inizio 2018 rispetto al reale fabbisogno che si è generato, pari quasi al doppio se lo sforamento è realmente commisurato nell’80% del budget».

Ancora, Marchetti chiede alla giunta regionale «se non ritenga un’inaccettabile limitazione del diritto alla salute dei cittadini il voler comprimere le azioni di cura ospedaliera ampiamente al di sotto dei livelli di bisogno testimoniati da questa vicenda» e «se non reputi che molte difficoltà di reclutamento di personale medico, infermieristico, tecnico possano essere ricondotte alla scarsa attrattività, per i professionisti della sanità, di un sistema che impedisce loro di assistere e curare compiutamente rispondendo al bisogno emergente».

 

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