«Subito una scala delle priorità, poi rimbocchiamoci le maniche per costruire risposte alle esigenze dello sviluppo costiero rappresentateci oggi dagli industriali di Livorno e Massa Carrara. Certo in questi ultimi due anni di legislatura non potremo colmare tutte le falle lasciate aperte finora dalla maggioranza regionale, ma almeno qualcuna certamente sì»: questa la proposta di lavoro avanzata dal Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti questa mattina durante l’incontro tra la Commissione istituzionale ripresa economico-sociale Toscana costiera, di cui Marchetti fa parte, e la rappresentanza di Confindustria di Livorno e Massa Carrara.
Il confronto si è tenuto con una seduta speciale che ha portato l’organismo consiliare a Livorno: «E’ stata un’occasione di approfondimento positiva, proficua e importante – commenta il capogruppo azzurro – che ha consentito di prestare orecchio al grido di dolore che gli industriali dell’area costiera che va da Livorno a Massa Carrara hanno condensato in un documento di nove pagine assai assai utile, in cui lamentano di aver ricevuto dalla Regione in questi anni risposte parziali, tardive, insufficienti, mancanti quando non addirittura nocive rispetto alle loro istanze».
«Infrastrutture obsolete o mancanti – riassume Marchetti – assetto della portualità non funzionale allo sviluppo organico di un’area su cui insistono attività e filiere di importanza considerevole quella legata all’attività estrattiva, su cui gli industriali lamentano lacune lasciate dalla legge regionale 35/2015 in materia di cave. E poi c’è la normativa che ‘rema contro’ lo sviluppo, come segnalato per la legge regionale 65/2014 che stabilisce le regole per il governo del territorio».
A due anni dalla fine della legislatura, che fare? Marchetti un’idea ce l’ha e l’ha messa sul piatto del lavoro di Commissione: «I passaggi critici nei confronti dell’inerzia regionale non mancano. Inutile tentare di risolvere tutto in così poco tempo. Sarebbe impossibile. Quello che però a mio avviso possiamo e dobbiamo fare – indica il capogruppo di Forza Italia – è individuare, fin dalla prossima seduta di Commissione e sulla base del documento che ci è stato sottoposto da Confindustria Livorno e Massa Carrara, una serie di provvedimenti concretamente realizzabili e una scala di priorità per lavorarci su, così da portare a casa almeno qualcosa da qui a fine legislatura. Altrimenti, per parlare di tutto, si rischia di non fare nulla e questo non è costume di Forza Italia».
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