«Tutti a casa. Ma non in quanto raggiunti dagli avvisi di garanzia, bensì in quanto incapaci. La vicenda fontanello non è che una delle molte che hanno dimostrato come questa amministrazione di sinistra ad Altopascio non sappia quel che fa, dalla variante Alpipan che si è dovuta rimangiare alle autorizzazioni al trattamento rifiuti in centro abitato. Una combriccola di dilettanti, se ne vadano proprio»: l’attacco è del gruppo consiliare Insieme per Altopascio che in passato si è sgolato ad avvertire come l’operazione fontanello, realizzata in quel modo e in quel posto, fosse poco funzionale ma anche non sostenibile sotto il profilo normativo.
«Quel fontanello non si poteva fare, siamo in centro storico. Era chiaro a tutti. A parte gli aspetti di agibilità per le persone che vi si sarebbero approvvigionate. Non s’aveva da fare», scuotono il capo i quattro di Insieme per Altopascio.
Non solo: «Siamo al terzo compleanno dell’amministrazione di sinistra e… come dire? Hanno fatto filotto! Sul fontanello – ricapitolano i quattro consiglieri comunali del gruppo – sotto sequestro ormai da un anno, sta andando come si vede. La variante del Turchetto, quella legata ad Alpipan, se la sono dovuta annullare non riuscendo a sostenerla attraverso atti e progetti, e poi c’è stata l’autorizzazione impropriamente data a una ditta che tratta rifiuti pericolosi all’interno del centro abitato, quando la legge ne fa divieto… tutto accampando tesi assurde che cozzano non la realtà e col quadro giuridico. Intanto bloccate aziende come Celtex o la Ondulato Giusti che vorrebbero investire milioni sul territorio, ma restano ostaggio dell’incapacità della giunta a dare risposte».
«Il quadro è negativo in tutto e per tutto», stigmatizza insomma il gruppo consiliare di cui fa parte anche Maurizio Marchetti che, come Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, proprio sulla variante Alpipan aveva chiesto accesso agli atti per comprendere i passaggi attraversati dal progetto: «Ho dovuto scoprire – racconta – che anche la Regione aveva avanzato prescrizioni precise in larga misura sovrapponibili con le nostre perché fondate sulla normativa. L’operazione avrebbe provocato una colata di cemento rosso su un’area agricola e boscata di 44mila metri quadri. E intanto dal Comune di Altopascio asserivano spudoratamente di avere ottenuto ogni via libera. Alla fine si son trovati a non poter colmare le lacune e a dover ritirare la variante “in autotutela”. Complimentoni».
Insieme per Altopascio tira dunque le somme politiche: «Basta con questi teatrini dei comunicati stucchevoli che praticano una politica degli annunci inconcludente, mentre il poco fatto è fatto male. E’ tempo che ve ne andiate non perché siete indagati, ma perché siete incapaci».
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