«Sui selvatici la Regione si è dimostrata incapace di ogni azione efficace di pianificazione e contenimento delle specie, ungulati in testa e cinghiali principalmente. Quanto accaduto a Torre Alta, con una persona caduta nella buca scavata da uno dei 121.952 cinghiali presenti in Toscana e finita in ospedale, è frutto di questa insufficienza di Pd e sinistre»: a partire all’attacco è il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti.
Più volte vigile sulla proliferazione degli ungulati in Toscana, oggi Marchetti rilancia la questione dopo che una persona è finita in ospedale a Torre Alta, frazione di Lucca, con una frattura al piede riportata a seguito di una caduta in una buca scavata proprio da un cinghiale: «Pd e sinistre si sono incaponiti nell’intangibilità integrale della natura, e ora siamo sopraffatti dagli ungulati. I dati che attingo proprio dalla giunta regionale parlano chiaro: nel nostro territorio – snocciola Marchetti – abbiamo 400mila ungulati, il che ci rende la regione italiana con maggior concentrazione di tutte. Su scala nazionale, in Toscana sono concentrati il 40% dei caprioli (184.578 capi) e il 30% dei cinghiali (121.952 capi) dell’intero Stivale, e poi 6.801 daini, 4.666 cervi e 737 mufloni».
Il pericolo, ormai, arriva fin sui pianerottoli: «Nel tempo c’è chi si è trovato col daino sullo zerbino di casa, è accaduto tempo fa a Signa, o col cinghiale a caricare davanti alla fermata dell’autobus, è accaduto nel senese. Da noi a Lucca la situazione non va meglio tra incidenti come quello di Torre, sinistri automobilistici, raccolti devastati e via calpestando e mangiucchiando. Arrivano alle porte dei centri abitati in cerca di cibo perché ormai sono troppi, e i boschi non sono sufficienti a sfamarli. Attenzione: prima o poi si trascineranno dietro i loro predatori naturali, vale a dire i lupi. Tutto per colpa di una Regione la cui sinistra di governo si è arroccata dietro precetti di un’ambientalismo di maniera che squilibra, in realtà, gli ecosistemi».
«In tutto ciò – continua Marchetti – si è compressa e disincentivata l’attività venatoria che invece è preziosa per preservare gli equilibri. Sui selvatici manca la pianificazione. Troppo spesso si procede per deroghe. In totale le misure adottate si dimostrano insufficienti. Lo dice la realtà: la fauna selvatica sta benissimo. Le attività umane però arretrano e sono messe a repentaglio. E’ il fallimento delle politiche regionali di settore».
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