«Oggi 6 settembre la firma dell’atto notarile che definirà il passaggio di consegne tra ditte per la realizzazione dell’opera, poi il via al cantiere previsto entro il mese: questo è quanto prevedono Asl Nord Ovest e Regione per il futuro del centro sanitario a Fornoli, nel Comune di Bagni di Lucca. Lo mettono nero su bianco in risposta alla mia interrogazione, naturalmente ora vigileremo affinché davvero entro il mese si cominci coi lavori attesi dal 2006…» L’annuncio arriva dal Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti che nel maggio scorso, di concerto con Consiglieri comunali degli azzurri a Bagni di Lucca Claudio Gemignani e Laura Lucchesi, aveva presentato un’interrogazione sul centro sanitario promesso alla cittadinanza da ben 13 anni.
«Alla Regione pare ragionevole una tempistica del genere, con 13 anni di promesse?» era in sostanza quel che chiedeva Marchetti ricordando come sulla carta quel centro sanitario fosse previsto dal 26 dicembre 2006, niente di meno, con tanto di sigillo in un protocollo d’intesa tra Comune di Bagni di Lucca e quella che all’epoca era la Asl 2 di Lucca. Oggi ecco la risposta con un cronoprogramma di brevissimo termine: «L’atto notarile – recita la nota di risposta siglata dal direttore generale Asl N-O Maria Letizia Casani – è stato definitivamente fissato per il giorno 6 settembre, con inizio del cantiere entro lo stesso mese».
La Asl ammette che qualcosa sin qui è andato storto: «Il passaggio di consegne tra la vecchia ditta, che non può eseguire l’intervento, e quella che ha invece dato la propria disponibilità, si è rivelato più complesso di quanto era stato previsto in un primo tempo», scrive l’azienda sanitaria che, comunque, «conferma la propria ferma volontà di andare avanti […] per mettere a disposizione della cittadinanza una struttura giustamente molto attesa».
Marchetti promette guardia alta: «Dopo 13 anni di promesse a vuoto, stavolta terremo gli occhi bene aperti affinché le cose vadano come detto. Certo è che questa vicenda dimostra la scarsa capacità progettuale e programmatoria della sinistra che, tra Asl e Regione, ha lasciato trascorrere troppo tempo e ha formulato previsioni errate una dopo l’altra perché poi, inevitabilmente, in 13 anni i contesti e le contingenze mutano».
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