«I castagneti […] nei pressi degli abitati di Benabbio e Montefegatesi, nel comune di Bagni di Lucca […] mostrano forti infestazioni di Cinipide galligeno (si stima che le gemme entrate in vegetazione nela corrente stagione siano state oggetto di ovideposzione da parte del cinipide nel 90-100% dei casi)»: così recita la relazione tecnico-scientifica redatta a seguito del sopralluogo di tecnici e riscercatori effettuato il 26 maggio scorso, fornita dalla giunta toscana al Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti come risposta a sua interrogazione.
«Dopo anni di rassicurazioni sull’efficacia dei rilasci dell’antagonista naturale del cinipide del castagno – attacca Marchetti – la politica Pd e Iv basata sui proclami deve sventolare bandiera bianca dinanzi alla scienza. I rilasci non sono stati efficaci. Il clima muta i cicli fenologici? Può darsi, ma è noto e io stesso l’avevo evidenziato già lo scorso anno. L’assessore Remaschi mi rispose che tutto era sotto controllo. Lo vedo bene: le gemme sono infestate al 90-100%. Figurarsi se non fosse stato tutto sotto controllo».
«I dati – legge Marchetti – sono raccapriccianti e confermano la fondatezza della preoccupazione dei castanicoltori della Media Valle e non solo. Oggi la crisi di filiera del castagno si va a saldare con quella legata al covid-19. Si rischia di far saltare il banco con una Regione Toscana che resta inerte e continua ad arroccarsi su azioni di monitoraggio a cui non seguono mai misure efficaci e concrete di contrasto al parassita Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu né di sostegno al settore».
Marchetti ne trae la conclusione politica: «La nostra montagna è in ginocchio – incalza – e un simile grado di infestazione rischia di compromettere anche il nostro paesaggio boschivo, sommando al crac delle economie del frutto e del legno anche quello legato all’attrattiva turistica in particolare estiva, che trova nell’escursionismo una delle attività d’elezione che ancora portano persone verso le nostre montagne. Pd e sinistre di governo regionale hanno su questo la grave responsabilità dell’inerzia, per di più difesa con arroganza».
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