«Ancora un nulla di fatto sul rinnovo delle autorizzazioni allo scarico dei depuratori Gaia di Pietrasanta e Camaiore. E non si vede la luce, stando alla risposta che la giunta regionale mi ha fatto avere proprio questa mattina. Una risposta che non risponde, dal momento che avevo chiesto i tempi previsti per il perfezionamento dell’iter e che la giunta non me ne fornisce. Anzi, non azzarda previsioni e demanda il tutto ai “soggetti competenti in materia ambientale che stanno svolgendo le opportune valutazioni” sulla documentazione pervenuta da Gaia Spa». Arriva dal Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti l’aggiornamento sulla vicenda che aveva visto, nel giugno scorso, la stessa Capitaneria di Porto di Viareggio intervenire con una denuncia nei confronti del gestore del servizio idrico e titolare degli impianti versiliesi.
Marchetti aveva presentato un’interrogazione all’assessorato regionale competente per sapere se in fondo al tunnel burocratico si vedesse o meno la luce. Ma nulla, almeno stando alla risposta fornita dal governo regionale sui tre depuratori di Camaiore (Lido, Capoluogo e ‘del secco’) e su quello di Pietrasanta (Pollino) che stanno scaricando a mare in assenza di autorizzazione, scaduta ormai da anni e rimasta impigliata nel trasferimento di competenze dalle Province (in questo caso quella di Lucca) verso la Regione.
Il gestore del servizio, titolare degli impianti, aveva chiesto il rinnovo delle autorizzazioni tra il 2010 e il 2012, poi nel 2013 con «istanza di avvio del procedimento di verifica di assoggettabilità postuma», si legge nella risposta di giunta. A fine 2015 la Provincia non aveva provveduto, dunque tutto è passato in capo alla Regione Toscana il cui subentro, su questi impianti, «è stabilito al momento della manifestazione di interesse del soggetto proponente».
Gaia ha suonato la sveglia ad aprile 2018 e adesso – dopo una richiesta di integrazioni e chiarimenti rivolta proprio a giugno – il materiale pervenuto «risulta essere all’attenzione dei soggetti competenti in materia ambientale che stanno svolgendo le opportune valutazioni», recita la risposta dell’assessorato.
Marchetti si dichiara insoddisfatto: «Chiedevamo tempi certi o quanto meno una previsione, ma a quanto pare non si è in grado nemmeno di avanzare un’ipotesi pur vaga. Intanto il servizio pubblico fornito dai depuratori non si può interrompere e così tutto continua con scarichi di fatto non autorizzati. Tutto questo tempo, e quello che ancora dovrà trascorrere, perso in procedure farraginose è una responsabilità politico amministrativa importante quanto all’impatto sotto il profilo ambientale, dal momento che quattro impianti da anni scaricano in assenza delle certificazioni previste e necessarie, e non è dato sapere per quanto ancora. Fa specie che malgrado una denuncia della Capitaneria di porto viareggina e un atto formale come un’interrogazione non si sia in grado di prevedere un traguardo per questa vicenda».
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