«In tutto questo tempo la Provincia di Lucca aveva il dovere di pianificare l’assetto dei nuovi spazi per gli studenti del Paladini Civitali con tutta calma, invece sta gestendo la situazione come fosse un’emergenza. Gli unici al mondo capaci di terremotarsi da soli, facendo scontare l’incapacità gestionale ai ragazzi che dovranno iniziare il loro anno scolastico con l’attività didattica dimezzata e chissà per quanto, data l’arretratezza dei lavori sui container»: la stoccata arriva dal Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti – che del suo partito è anche coordinatore provinciale lucchese nonché consigliere provinciale – protagonista stamani, insieme ai Consiglieri comunali di Forza Italia a Lucca Marco Martinelli(capogruppo) e Simona Testaferrata, di un sopralluogo a sorpresa negli spazi dell’ex ospedale Campo di Marte. E’ lì che, secondo gli accordi interistituzionali, verranno accolti gli studenti del Civitali (nell’ex padiglione G) e del Paladini (nei container).
«Lo stato dell’arte delle operazioni – valuta Marchetti – riguardo ai container è particolarmente indietro. Ne abbiamo visti allestiti forse nemmeno metà, e poi mancano gli allacci, i bagni… tutto! E anche quando la posa dei container sarà completata beh: la situazione rimarrà sempre di ragazzi che a lungo saranno costretti a seguire le lezioni in strutture da Tre Porcellini, posate in un parcheggio, esposti al caldo-caldo o al freddo-freddo a seconda delle stagioni».
Meglio va in quello che fu il padiglione G dell’ex ospedale: «Abbiamo visto il personale lavorare a rotta di collo per mettere banchini e allestire le aule. Di certo lì la situazione per i ragazzi sarà migliore. Intanto però quegli spazi dovranno ospitare entrambi gli istituti con un orario dimezzato che, di fatto, regala all’anno scolastico di questi ragazzi una falsa partenza con una didattica tagliata a metà che andrà poi recuperata in qualche modo. Non è giusto – sottolineano Marchetti, Martinelli e Testaferrata – aver reso questi giovani degli studenti di serie B».
«Forse si poteva con la Asl trovare una soluzione migliore ottenendo a disposizione un altro padiglione? Magari sì», prosegue Marchetti. Che rincara: «Io dubito che la Provincia abbia saputo all’indomani della fine delle lezioni di giugno tutto d’un colpo che gli edifici di San Nicolao sarebbero divenuti indisponibili. L’edificio è così da tempo, non è che sia divenuto inagibile d’un colpo. Certo, l’inagibilità ha consentito di acquisire maggior punteggio in graduatoria per accedere ai mutui Bei. Ma stanti così le cose la Provincia doveva pianificare per tempo soluzioni alternative non così raffazzonate e faticose per ragazzi e insegnanti. Per di più i container hanno un costo, e questo esborso durerà un bel po’ se l’istituto scolastico dovrà subire interventi per 10 milioni e mezzo di euro ancora da mettere a gara. Insomma: non è una faccenda che con quest’anno di sacrificio si risolve, è bene che si sappia».
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