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LUCCA: Mare versiliese vietato, Marchetti (FI): «La Regione si muova. Assenza di autorizzazione per i depuratori e fanghi diventano emergenze»

«I depuratori versiliesi stanno operando da anni senza autorizzazione e continuano così a scaricare a mare non si sa bene cosa, con la Regione che non sa prevedere tempi certi per la conclusione di un iter sui suoi tavoli fino dal 2015. Intanto da oltre un mese si continuano a trattare i liquami non più disperdibili in agricoltura essiccandoli presso gli impianti di depurazione in attesa di poterli inviare a discarica, secondo quanto avrebbe disposto la Regione. Finora il solo risultato che l’azione regionale ha prodotto è il tilt nel sistema di trattamento e smaltimento. E oggi siamo a un divieto di balneazione finora inedito per la Versilia per modalità ed estensione. Basta coi rinvii: si tratta di una tattica colpevole da parte del governo regionale a quanto pare incapace di operare in tutela di quel patrimonio collettivo che è l’ambiente»: l’attacco arriva dal Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti che ormai da giorni incalza la Regione sull’attività degli impianti della Versilia e sulla tenuta della salute ambientale che ne deriva.

            «Cos’altro dobbiamo aspettare? Quelli che a inizio estate erano problemi sono rimasti inaffrontati e oggi si stanno trasformando in emergenze ambientali. Sui depuratori di Camaiore e Pietrasanta che sversano a mare senza autorizzazioni – ricorda Marchetti – la giunta regionale solo pochi giorni fa ha risposto a mia interrogazione allargando le braccia sui tempi di perfezionamento di un iter che va avanti dal 2012 presso la Provincia di Lucca e poi, col trasferimento di competenze, dal 2015 presso la Regione. Non si vede la fine, e si tratta di tempi inaccettabili per l’impatto che producono sull’ambiente e la qualità delle acque. Oggi questo ‘non fare’ produce emergenza».

«Stessa cosa – rincara il capogruppo regionale di Forza Italia – rischia di accadere se non si prenderà finalmente per le corna il toro dei liquami e della loro destinazione. Dopo il pronunciamento del tribunale amministrativo della Lombardia del 3 agosto scorso che blocca la dispersione in agricoltura, l’assessore aveva tranquillizzato disponendo che quel materiale sarebbe stato accolto nelle discariche. Quel provvedimento però non basta e non funziona. Prima di essere avviati in discarica quei fanghi vanno essiccati, e in Versilia questo processo avviene presso gli impianti di depurazione, con conseguenti miasmi di cui sono ostaggio i cittadini e i turisti. Il combinato di maleodoranze e divieto di balneazione ammazza la Versilia. E tutto per inedia regionale. Per noi si tratta di una condotta irricevibile su cui non siamo disposti a passar sopra».

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