«Se mancano 500 infermieri in maniera strutturale e la Asl ne assume 50 per due mesi più 20 operatori socio sanitari, io più che un dolcetto lo prendo per uno scherzetto come ad Halloween. E’ naturale che i lavoratori, stremati da carichi di lavoro estenuanti di cui si sobbarcano in maniera continuativa ormai da troppi anni, si sentano beffati. Questo pacchetto di assunzioni più che una boccata d’ossigeno pare una provocazione»: così il capogruppo regionale di Forza Italia Maurizio Marchetti, protagonista di varie battaglie contro le carenze di personale sanitario negli ospedali di Lucca e della Versilia come dell’area apuana, in particolare al Noa di Massa, così come nel resto della Asl Toscana Nord-Ovest.
«Noi come Forza Italia siamo da sempre dalla parte della salute, per il benessere tanto dei pazienti quanto dei professionisti della sanità. Si tratta di due facce della medesima medaglia. Già prima della riforma sanitaria del 2015 – ricorda Marchetti – quando le piante organiche iniziavano a mostrare le prime smagliature, noi chiedevamo assunzioni di medici, infermieri e personale sanitario in genere. Allora si poteva, ma il Pd di governo regionale ha preferito andare a rimpolpare le posizioni d’apparato, più funzionali al consenso elettorale. Se oggi siamo a questi punti, la responsabilità risiede tutta nella gestione della sanità targata Rossi. Ed è ovvio: dopo l’accorpamento in maxi-Asl, la Nord Ovest naviga in acque più perigliose rispetto alle altre Asl per via del riverbero del crac contabile delle vecchia Asl 1 di Massa, venuto a galla nel 2012. Ora si fa a miccino, si assume col contagocce e a tempo, contando sull’abnegazione e la passione che i sanitari infondono nel loro lavoro. Ma le loro energie sono allo stremo. 50 sfumature d’infermiere e 20 di oss spalmate su tutto il territorio della grande Asl oggi non bastano nemmeno a dare sollievo a un sistema spremuto come un limone».
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