«Sull’attività dell’ospedale della Versilia il bersaglio Mes colpisce al cuore problemi storici costantemente sperimentati da cittadini e operatori sanitari e più volte segnalati anche a me, in primis il pronto soccorso e il sottodimensionamento degli organici che si ripercuote sulle performance come si nota dalla valutazione degli utenti, che è veramente bassa. In pratica, l’indagine Mes sul 2019 non fa che confermare la percezione dei malati. Tutti problemi storici su cui Regione e Asl non hanno mai voluto incidere, forse complice la criticità dei profili economico-finanziari evidenziata dalla ricerca medesima e sempre negata dall’Azienda»: questa la lettura del Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti sullo studio prodotto come ogni anno dal Laboratorio management e sanità della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa sulle performance 2019 della sanità toscana, Versilia compresa.
«Mi preoccupa fortemente il basso standard rilevato sul blocco parto – sottolinea Marchetti – sia circa l’assistenza che per la valutazione degli utenti. Si tratta di un segmento delicato su cui è giusto mettere mano immediatamente per rialzare le performance. Ma non meno delicata è la psichiatria, su cui più volte io stesso sono intervenuto chiedendo implementazioni dell’organico e riqualificazione dei reparti anche a livello logistico e strutturale».
«Che poi il pronto soccorso sia in costante affanno – prosegue Marchetti – lo hanno più volte gridato a gran voce anche i sanitari, afflitti da carichi di lavoro estenuanti perché perennemente sotto organico, e i cittadini che di conseguenza si sono spesso trovati ad affrontare tempi di permanenza record per ottenere una diagnosi o, peggio mi sento, per essere avviati in reparti costantemente saturi malgrado i magheggi tra accorpamenti e parziali modificazioni funzionali degli stessi. Non basta: bisogna investire. L’indagine Mes di oggi non tiene conto del periodo di emergenza covid che tuttavia ha colto il sistema sanitario toscano in flagranza di sottodimensionamento, tanto che è stato necessario riattivare i vecchi ospedali ove presenti e procedere a reclutamenti straordinari di personale».
«Gli investimenti vanno resi strutturali – è l’opinione di Marchetti – e non prodotti solo per rincorrere l’emergenza. Certo è che se dal Sant’Anna ci dicono che la tentuta economic-finanziaria dell’Asl Nord Ovest è preoccupante, ecco spiegato il perché si gioca alla meno. Ma questo non è accettabile né politicamente né a livello di governance, soprattutto riguardo a un ospedale che nei mesi estivi è sottoposto a una pressione estrema rispetto a un bacino di utenza che si amplifica a dismisura senza che il servizio alla salute si adegui, sia in termini ospedalieri che di territorio».
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