«Tempi per lo sblocco dei finanziamenti e per la loro effettiva disponibilità e, intanto, una spinta su misure di mitigazione del disagio patito dagli studenti lucchesi del Paladini Civitali ospitati nei container e dai loro professori»: è in sostanza questo ciò che il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti domanda alla giunta regionale toscana attraverso un’interrogazione a risposta scritta appena depositata.
«Lo dissi fin dal mio primo sopralluogo con i Consiglieri comunali di Forza Italia Marco Martinelli e Simona Testaferrata, il settembre scorso, nell’area del Campo Marte dove si stavano allestendo i container che quella non sarebbe mai stata una soluzione dignitosa per lo svolgimento delle attività didattiche. E oggi – scuote il capo Marchetti – purtroppo mi trovo ad avere ragione. Leggo di impianti di climatizzazione che hanno reso l’inverno un Sahara, di bacheche studenti irraggiungibili per i ragazzi, di infiltrazioni di acqua piovana dai tetti che tamburellano rumorosamente a ogni pioggia e di una tettoia chiesta a riparo che non arriva. E se la dislocazione delle aule lascia a desiderare, le dotazioni digitali e informatiche continuano ad essere inadeguate fin dalla mancanza dell’ABC, ovvero il registro elettronico».
Fino a quando? «L’ho chiesto alla Regione che ha formulato la graduatoria di accesso ai finanziamenti attraverso i mutui della Banca europea degli investimenti, Bei, con oneri di ammortamento a carico dello Stato. Questo duetto istituzionale, però, non arriva a cadenza: dalla graduatoria dell’agosto scorso a oggi, ancora non è arrivato un centesimo. Alla Regione ho domandato con un’interrogazione che tempi preveda non solo per l’accesso concreto ai mutui, ma per l’arrivo dei soldi in moneta. Solo così potrà partire l’intervento di riqualificazione del complesso storico di San Nicolao».
Per Marchetti su questa vicenda resta un vizio d’origine: «Che l’istituto sarebbe stato oggetto di ristrutturazioni consistenti – ricorda Marchetti – lo si sapeva. Che un intervento finanziato con oltre 10 milioni e mezzo di euro non sia cosa che si risolve dalla sera alla mattina – prosegue – lo si sapeva. Si sarebbe dovuta trovare quindi per i ragazzi, per il corpo docente e per i lavoratori dell’istituto una soluzione non da Tre Porcellini, perché di tempo prima di rientrare in San Nicolao gioco forza ne passerà. E invece, oltre alla precarietà dei prefabbricati, non si provvede nemmeno a fornire una banale tettoia che ripari dalla pioggia? Non andrebbe bene se Lucca avesse subito una calamità naturale improvvisa, figuriamoci così. Si mettano i ragazzi al riparo e in condizione di studiare come si deve, non ci sono Piani B».
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