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LUCCA: Peggior provincia di Toscana su mortalità evitabile; Marchetti (FI): «Al 77° posto su 100 città italiane per giorni di vita perduti»

«Lucca peggiore di Toscana sulla mortalità evitabile, ovvero quella dovuta a carenza di soprattutto di prevenzione primaria. La vita dei lucchesi ogni anno si accorcia in media di 19,59 giorni per questa causa, contro la media regionale di 16,83 e quella nazionale di 18,47. Dal momento che altre città toscane sono invece ai vertici di questa classifica e che subito prima di Lucca, sempre tra le toscane, c’è Grosseto ma una ventina di posizioni più su beh: sono preoccupato. Si rivedano i protocolli di screening e la rete territoriale di prevenzione perché a Lucca qualcosa evidentemente non va come dovrebbe»: a invocare interventi in questo segmento della sanità è il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti.

Oggetto della sua riflessione è il rapporto Mortalità evitabile 2019 prodotto da Mev(i) con Nebo Ricerche elaborando dati Istat ed Eurostat 2016: «In pratica lo studio – spiega Marchetti – prende a riferimento le aspettative di vita e va a ricavare un indice di ‘mortalità evitabile’ esaminando i decessi per così dire prima del tempo. Si va così a stilare una classifica nazionale, sia regionale che con dettaglio provinciale, che vede la Toscana quinta in Italia, ma Lucca al 77 posto su 100 città dello Stivale. La zavorra di Toscana, insomma. Che se fossero numeri pazienza, ma invece purtroppo sono vite che si spengono, secondo la base dati, tra gli 0 e i 74 anni. Precocemente, a fronte dell’aspettativa di vita attuale».

Lo studio disaggrega anche i decessi dovuti a cause trattabili o prevenibili: «Il posizionamento relativo di Lucca – illustra Marchetti – è 69esimo posto sulle 100 province per decessi 0-74 anni per cause che sarebbero state trattabili e addirittura 87esimo posto per decessi dovuti a cause prevenibili. Sono posizioni basse sullo scenario nazionale ma anche su quello regionale. Siena, per dire, è seconda in Italia. Firenze terza e così via… Lucca invece è laggiù. Chiedo a Regione e Azienda sanitaria Nord Ovest di correre ai ripari con azioni mirate. Vanno comprese le cause di questo arretramento lucchese rispetto al trend regionale e poste in essere azioni conseguenti, eventualmente prevedendo campagne sui corretti stili di vita ma soprattutto spingendo sui controlli anti infortunistici, sulla rete di screening, sulla capillarizzazione dell’assistenza territoriale che, come più volte abbiamo ripetuto, è inadeguata ai bisogni. Il dato parla chiaro».

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