«Un disastro di proporzioni mai rilevate dagli analisti, con produzioni industriali a picco nel secondo trimestre 2020 nell’area Lucca-Pistoia-Prato. Ci voleva un genio per prevederlo? No. Ma dinanzi ai ripetuti appelli miei, di Forza Italia e del centrodestra come degli attori economici toscani la Regione è rimasta inerte. Ora tocca raccogliere le macerie»: così il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti commenta gli esiti della rilevazione congiunturale condotta dal Centro studi di Confindustria Toscana Nord sul secondo trimestre 2020, diffusi proprio oggi.
«Serviva subito un’iniezione di liquidità – ribadisce Marchetti che ha sempre tenuto questa posizione – che sostenesse a fondo perduto i comparti produttivi senza arrivare a determinare una crisi di dimensioni inedite, con l’area in esame che flette la propria produzione del -20,2% rispetto allo stesso periodo del 2019. E se Lucca si dimostra più solida di altre aree, comunque una contrazione produttiva del -12,7% si può ben chiamare tracollo. Peggio mi sento se osservo il dato di Pistoia col -17,3% e di Prato col -33,9% addirittura, l’equivalente di un terzo della produzione».
«Sono dati di assoluta preoccupazione – prosegue Marchetti – soprattutto stante l’indeterminatezza del futuro anche prossimo i cui riverberi si risentono, come documentato dalla rilevazione, anche per il prossimo trimestre. Il covid-19 ha travolto tutti come un treno. Il danno non si poteva evitare, ma si poteva e si doveva contenere. L’abbiamo detto, invocando risorse a fondo perduto che non sono arrivate se non in misura simbolica, tardi e male. Sarebbe grave dover arrivare a pensare che la sinistra abbia lasciato andare la crisi a rotoli per poi meglio controllare i consensi elargendo due palanche qui e due lì. Ma io non vedo scusanti».
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