«Lucca maglia grigia di Toscana per depuratori fuori norma, con violazioni rilevate da Arpat nel 78% degli impianti visitati nel corso del 2017. E’ un dato che preoccupa, anche perché Gaia Spa risulta, con Publiacqua, gestore-Pierino della situazione tra i più sanzionati sulla materia. Attenzione: l’ambiente non è eterno né scontato. Alla Regione chiedo di alzare la guardia per preservare le nostre acque e lo stato dei nostri territori»: a parlare così il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti, autore di un’interrogazione a risposta scritta in cui chiede alla giunta toscana dati, luoghi e stato procedurale in particolare degli iter autorizzativi per gli impianti.
«Nel suo rapporto sui controlli effettuati nel 2017 presso i depuratori toscani superiori ai 2mila abitanti equivalenti – illustra il Capogruppo di Forza Italia sfogliando il volume diffuso il 27 novembre scorso – Arpat disegna per Lucca una situazione allarmante, con sforamenti frequenti negli autocontrolli che invece non sono abbastanza ravvicinati. Numerosi gli sforamenti, non sempre comunicati all’Agenzia da parte dei gestori, in provincia un poker formato dalle Spa Acque, Aquapur Multiservizi, Gaia e Geal. Se tra i superamenti è clamoroso quello di rame nello scarico rilevato all’impianto di Debbiali a Gallicano, gestione Gaia, a cui è seguita contestazione per violazione dell’articolo 674 del codice penale Getto pericoloso di cose, le sanzioni sono fioccate anche per le disfunzioni gestionali, come le tenute dei registri risultate irregolari al Casa del Lupo di Porcari e di nuovo al Debbiali di Gallicano».
Ma la maggior criticità è che quasi tutti gli impianti a gestione Gaia, 13, risultano senza autorizzazione, ovvero in attesa di rinnovo: «E’ una piaga che, in generale, Arpat ha rilevato nel 44% degli impianti maggiori della Toscana. Su questo la Regione ha voce in capitolo, poiché col trasferimento di competenze dalle Province è titolare dei procedimenti in materia di valutazione di impatto ambientale, VIA. Beh, bisogna procedere speditamente perché dall’irregolarità al danno – riflette Marchetti – il passo può essere breve».
Il Capogruppo regionale di Forza Italia spiega meglio: «Lo attestano altri dati, diffusi quasi contemporaneamente a quelli di Arpat ma stavolta da Ispra, l’Istituto superiore di protezione ambientale. Sono quelli sul danno ambientale in Italia e vedono la Toscana terza in Italia, dopo Sicilia e Campania-Puglia a pari merito, con ben 18 istruttorie aperte per conto del Ministero dell’ambiente tra 2017 e 2018. Nella mia interrogazione chiedo alla giunta di sapere cosa riguardino, quali luoghi e quali eventi. Resta il fatto che il quadro che emerge è estremamente preoccupante ed è l’ennesima riprova che ‘ingessare’ l’ambiente come storicamente ha fatto la sinistra in nome di fraintendimenti ambientalistici non serve proprio a un bel nulla».
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