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LUCCA: Risiko scuole, Marchetti (FI): «Provincia dilettante. Ragazzi tra container e traslochi, oggi mia mozione in Consiglio regionale»

«Il Giorgi per un verso, il Paladini Cividali per un altro: fatto sta che a Lucca anche quest’anno scolastico si è riaperto tra container e indeterminatezza su sedi e spazi per l’attività didattica, con il presidente della Provincia Menesini che afferma di aver vinto soldi della comunità europea manco si fosse al Totip. Non è mica vero, lui non ha vinto niente: la provincia ha partecipato a un bando per il piano triennale dell’edilizia scolastica, molti progetti sono stati ammessi a finanziamento con mutui Bei e, appunto, finanziati. Però al momento manca lo schema tipo per la stipula effettiva del mutuo da parte delle Regioni, che deve avvenire in maniera univoca. E lo schema tipo è fermo al Ministero dell’economia e delle finanze da prima dell’estate. A fronte di ciò, non è che la Provincia si è attrezzata a reperire risorse per la progettazione, conscia che poi sarebbe arrivato il rimborso grazie ai finanziamenti attribuiti. No no: sono rimasti fermi, e ora i lavori che Menesini promette in gran strombazzamento in realtà non è dato sapere quando, se e su quali basi progettuali inizieranno. Questa è la verità. Io poi oggi porto in aula una mozione con cui chiedo alla Regione di attivare un fondo di rotazione che consenta agli enti locali di avviare le procedure di progettazione, ma non è mica detto. La Provincia di Lucca ha gestito questa materia da cicala, anziché da formica»: a spiegare come stiano realmente le cose quanto alle ristrutturazioni degli edifici scolastici a Lucca, con la situazione critica che si è generata, e anche in tutta la Toscana è il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti.

«Lo faccio per gli studenti – spiega Marchetti – di chiedere l’intervento regionale. Altrimenti questi ragazzi fanno a tempo a diplomarsi prima che i lavori inizino. Questo va saputo. E gli enti locali si sarebbero dovuti attrezzare autonomamente per gli anticipi di cassa. Alcuni lo hanno fatto, a Lucca siamo a zero. A parte questo – prosegue Marchetti – ora però a pagare lo scotto della faciloneria della Provincia di Lucca sono gli studenti che si trovano a far lezione nell’incertezza strutturale. Io penso a loro, perché qui nelle lungaggini che rendono di fatto i soldi Bei esistenti ma indisponibili, come congelati, il banco rischia di saltare».

Intenzione di Marchetti è superare lo stallo generato da un’intercapedine normativa: «In parole povere – spiega Marchetti – c’è un decreto ministeriale, l’87/2019, che autorizza gli enti locali a spendere la quota 2018 dei finanziamenti che hanno ottenuto e che devono arrivare da mutui della Banca europea degli investimenti. Lo stesso decreto da un lato vincola gli enti locali attuatori delle ristrutturazioni, Province e Comuni, ad arrivare a progetto o aggiudicazione di gara in 180 o 365 giorni, dipende da cosa devono fare; dall’altro subordina la stipula del mutuo da parte del contraente Regione, ma con oneri di ammortamento a totale carico dello Stato, alla validazione di uno schema-tipo da parte del Mef. Riavvolgendo il nastro: l’autorizzazione a spendere c’è, lo schema-tipo per contrarre il mutuo c’è; manca il via libera del Mef. Non si sa fino a quando, per stessa ammissione della giunta regionale che così ha risposto a una mia interrogazione».

Un gioco dell’oca, insomma, con tutti i giocatori fermi un giro. Da qui l’idea di Marchetti per superare l’impasse: «Alla Regione chiedo di istituire un fondo di rotazione che consenta agli enti locali di iniziare almeno ad affidare le progettazioni o avviare le procedure di gara. Un anticipo di cassa, in buona sostanza. Una volta che lo schema-tipo sarà validato dal Mef, la Regione stipulerà il mutuo e rientrerà dei fondi anticipati, ma intanto Province e Comuni saranno in condizione di rispettare i tempi».

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