«In Toscana abbiamo edifici scolastici pericolanti, ragazzi che fino a febbraio scorso andavano a scuola nei container come accadeva a Lucca, classi pollaio e ancora si prospettano tagli agli organici mentre per settembre tutta la geografia scolastica è da ridefinire. Ma che si aspetta? La Toscana che in Conferenza Stato-Regioni coordina la commissione istruzione e formazione produca per prima una pianificazione efficace per i nostri territori, perché con le linee guida Azzolina si va fuori strada. Le sinistre di governo sulla scuola paiono confondere autonomia con abbandono, e durante l’emergenza i nostri ragazzi sono stati trattati come ultime ruote del carro nazionale anziché come principale risorsa per costruire il futuro dell’Italia. Grave, offensivo e comunqe è urgente invertire la rotta»: lo afferma il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti in relazione alla situazione delle scuole a Lucca e in Toscana.
Marchetti da tempo segue con apprensione le sorti del mondo scolastico, in particolare per quanto riguarda lo stato degli edifici: «Le ristrutturazioni e gli adeguamenti alla normativa antisismica sono rimasti bloccati come tutto il resto – sottolinea Marchetti – e si parla solo per il territorio provinciale lucchese di interventi per i quali da mesi si attendevano 64.350.939,75 euro. Se ne deduce facilmente che gli edifici inagibili prima della pandemia restino tali. Ora che abbiamo le linee non-guida del ministro Azzolina che proclamano l’ognun per sé, cosa si è fatto a Lucca e in Toscana a livello di ricognizioni per individuare e attrezzare nuovi spazi per la didattica in presenza? Nulla».
«Vogliamo garanzie per i nostri bambini e per i nostri ragazzi che hanno il diritto di poter frequentare le scuole in presenza e in sicurezza. Purtroppo – evidenzia Marchetti – nella provincia di Lucca in particolare già non era così prima, figuriamoci adesso. Ricordo che uno degli agglomerati di container-scuola, quello dove sono stati alloggiati al freddissimo o al caldissimo delle lamiere gli studenti del Paladini, si trova all’ex Campo Marte, ovvero nell’area del vecchio ospedale di cui sono stati riattivati padiglioni per l’attività covid. Sarebbe questa la sicurezza per i nostri giovani? E’ una commistione funzionale insostenibile e da risolvere, ma non è che la punta dell’iceberg di una scuola tenuta da Pd e sinistre forse collegata, ma congelata».
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