È anche per fatti come quelli che hanno portato al sequestro del depuratore Gaia ‘Lavello1’ a Massa che, secondo i dati diffusi da Ispra nel novembre scorso, con 18 istruttorie aperte per conto del Ministero dell’ambiente tra 2017 e 2018 la Toscana è terza in Italia per danno ambientale. E mentre l’Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale dava conto di questo stato di cose, quasi in contemporanea Arpat nel suo rapporto sui controlli nei depuratori durante il 2015 attestava che il 44% degli impianti maggiori sversa senza autorizzazione. Tra questi ci sono quelli versiliesi di Camaiore (Lido, Capoluogo e ‘del secco’) e di Pietrasanta (Pollino) su cui la Regione nell’agosto scorso, rispondendo a mia interrogazione specifica, ammetteva di non poter fare previsioni sulla conclusione della procedura. E’ troppo. Sull’ambiente toscano, e dunque sulla pelle di chi ci vive, la politica di governo non può peccare d’inedia»: il monito arriva dal Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti che guarda con preoccupazione alla Versilia dopo il sequestro a Massa dell’impianto di depurazione di Gaia Spa Lavello1, del cui malfunzionamento aveva lui stesso
dato notizia giusto l’altro giorno.
Se Massa piange, la Versilia non ride di certo. Proprio lo scorso dicembre l’Onorevole Deborah Bergamini e il Consigliere Regionale Marchetti erano tornati alla carica con una nuova interrogazione dopo la diffusione dei dati Ispra sul danno ambientale, con la Toscana terza in Italia per numero di procedimenti aperti presso il ministero, e dei dati Arpat proprio sui depuratori: «Da quest’ultimo report la Versilia risulta tra i territori peggiori per depuratori fuori norma, con irregolarità rilevate a ripetizione da Arpat negli impianti di Viareggio, Pietrasanta, Camaiore, Serravezza che vanno ad aggiungersi all’assenza di autorizzazioni allo scarico. L’ambiente non è eterno né scontato, ed è anche così che si genera danno ambientale. Alla Regione ho più volte chiesto di velocizzare gli iter autorizzativi ma non ho mai ricevuto riscontro positivo. Eppure il trasferimento di competenze sulle procedure di VIA è in capo alle Regioni dal 2016, con il trasferimento dalle Province, ma molte procedure erano già aperte da tempo. Questa è una responsabilità politica che la sinistra dovrà assumersi in pieno e che noi non siamo disposti a lasciar passare sotto silenzio».
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