“L’operazione Brancaccio, che ha portato ad indagare sulla percezione del reddito di cittadinanza da parte di componenti della banda degli Spaccaossa, non fa che confermare tutti i dubbi che avevamo espresso durante la discussione del provvedimento in Aula. Prima scopriamo che percepiscono l’indennità ex terroristi, ora apprendiamo che si aggiungono anche delinquenti e mafiosi. Questa misura, da qualsiasi parte la si guardi, risulta indifendibile nel merito e nel metodo. Dopo aver perso la faccia e la verginità prima come paladini anticasta con la vicenda Trenta, poi dei lavoratori con il fallimento dell’operazione Ilva, ora il M5S dovrebbe andarsi a nascondere anche sul fronte della tutela della legalità in questo Paese. Il giacobinismo fine a se stesso serve a nulla se si propongono norme come il reddito di cittadinanza che si prestano, naturalmente, alla truffa. Conte ha ancora la possibilità di revocare il reddito e destinare quei fondi a delle serie politiche industriali che evitino il continuo fuggi fuggi, della nostra tradizione manifatturiera, a vantaggio di stati esteri”. Ad affermarlo in una nota il deputato di Forza Italia Paolo Zangrillo, capogruppo in Commissione Lavoro a Montecitorio e coordinatore regionale degli azzurri in Piemonte.
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