«Nella provincia di Massa Carrara la risonanza magnetica non s’ha da fare. Qualunque parte del corpo ci sia da esplorare con questo esame, le attese in qualunque classe di priorità, sia Breve che Differibile, vanno dai 232 giorni in su al posto dei 10 o 60 massimi rispettivamente previsti per le due diversi classi con legge regionale. Pensate di fare i furbetti dell’Aslettina e varcare le Apuane? Disperate: nella ex Asl 12, vale a dire in Versilia, va persino peggio con addirittura un centinaio di giorni in più. Inaccettabile»: la ricostruzione è del Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti che stamani ha iniziato a sfogliare il report messo in rete dalla Asl Toscana Nord Ovest sul monitoraggio dei tempi d’attesa nei vari ambiti di garanzia, zona ed ex Asl, aggiornato al 30 novembre scorso.
«Se 30 dì conta novembre – snocciola Marchetti – i cittadini della provincia di Massa Carrara ne contano parecchi di più. Si viaggia in direzione anno per le risonanze magnetiche, sostanzialmente inaccessibili in tempi compatibili con le esigenze diagnostiche delle persone, con gravi penalizzazioni anche per chi ha la prescrizione con codice B, breve. Secondo la delibera regionale 750 del 2 luglio scorso, questo tipo di prescrizioni dovrebbero essere evase entro 10 giorni. Invece nell’ambito di garanzia ex Asl 1 non accade proprio nulla del genere. Ma siamo proprio lontani lontani lontani. Si parla di 232 giorni di attesa per le risonanze encefalo e tronco encefalico che arrivano a 302 per lo stesso esame ma senza e con mezzo di contrasto. Quota 232 giorni di attesa anche per il rachide lombosacrale che va di pari passo con l’addome inferiore e scavo pelvico. Anche per queste ultime indagini diagnostiche, però, se serve il mezzo di contrasto l’attesa sale rispettivamente a 235 e 245 giorni».
Risonanze a parte, il territorio della ex Asl 1 presenta anche altre sofferenze: «Ancora una volta anche in classe Breve così come in Differibile le tac si ottengono alla moviola, con attese che vanno dai 75 ai 105 giorni a fronte dei 10 massimi entro i quali una prescrizione in classe B dovrebbe trovare soddisfazione. E poi ci sono tutti gli ecocolordoppler salvo il cardiaco a cui non si arriva prima di 115 giorni nemmeno con priorità B».
Non mancano criticità neppure a livello di zona, con la Lunigiana che presenta prime disponibilità a 139 giorni per le ecografie ginecologiche, a 133 per l’elettrocardiogramma o a 109 per farsi visitare da un ginecologo, mentre nella zona delle Apuane un’ecografia dell’addome completo non la si ottiene se non dopo 208 giorni, il ginecologo o il chirurgo li si vedono rispettivamente col binocolo dei 186 o dei 123 giorni di calendario e per l’ecografia ginecologica si attendono 178 giorni. A Marchetti la situazione non va giù nemmeno un po’: «Per i cittadini le sole alternative compatibili con il loro diritto alla salute restano la libera professione intramuraria, che Rossi vuol contingentare, o la libera professione, su cui Rossi e Saccardi hanno messo il tappo di tetti di spesa che chi produce sanità trova insostenibili. Insomma, in totale non ci si cura da nessuna parte e questo non è pensabile. Altro che modello toscano, qui siamo al modello Giuditta di benignana memoria»
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