C’è solo vuota ideologia in questa vuota protesta della sinistra per il reddito di cittadinanza, che non ha abolito la povertà. Nel programma elettorale del Centrodestra era ben chiaro come ci saremmo mossi in caso di vittoria: forse per loro no ma per noi la parola data è un contratto vincolante: chi può lavorare deve poter lavorare, chi non può non verrà lasciato solo. Non parliamo poi degli infiniti problemi che ha creato questo reddito, tra soldi percepiti indebitamente, truffe, i navigator e la lista continuerebbe all’infinito”. Lo afferma Erica Mazzetti, che spiega: “Nel solco di ciò che ci ha insegnato il Presidente Berlusconi, che non ha mai lasciato indietro nessuno – altro che i proclami della sinistra! -, stiamo lavorando per tutelare sempre e comunque le fasce più deboli: l’interruzione non si applica per determinate categorie di persone e ci sarà comunque l’assegno di inclusione; insieme a questo intervento, è bene notarlo, il governo ha varato importanti misure contro l’inflazione, che è ciò che maggiormente colpisce i redditi, e contro il caro energia”. “Con il governo di Centrodestra – sottolinea Mazzetti – si sta affermando un approccio diverso rispetto al recente passato: incentivare lo sviluppo imprenditoriale, incrementando i posti di lavoro, grazie al taglio del costo del lavoro, spingendo per le assunzioni, con piani industriali idonee e formazione continua con gli enti”. “Tra nuove misure – ricorda Mazzetti – ci sono, infatti, incentivi per chi assume i lavoratori che percepiscono l’assegno di inclusione come l’esonero contributo; visti gli errori con il precedente reddito, condivido la scelta di potenziare controlli e sanzioni”. “Insomma, dalla sinistra un tentativo di soffiare sulla rabbia delle persone che più soffrono per un misero calcolo elettorale, che si rivelerà fallimentare”, conclude Mazzetti.
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