“Di questo passo per attuare il rimpatrio di tutti i clandestini presenti in Italia ci metteremo 120 anni. E’ lampante la mancanza di un serio progetto per i rimpatri da parte dell’esecutivo. Progetto che invece era nel contratto del centrodestra unito. Si calcola che ben 9 migranti su 10 non hanno diritto a restare nel nostro Paese, servono risposte concrete che solo una seria politica di espulsioni e respingimenti può dare”. Lo ha detto durante il question time al Senato Enrico Aimi, senatore e capogruppo in Commissione Affari Esteri per Forza Italia, il quale si è detto parzialmente insoddisfatto della risposta ricevuta dal ministro degli Esteri Moavero Milanesi. “L’Italia vive una situazione particolarmente drammatica – ha detto Aimi -, prigioniera della sua geografia e dell’utopia, portata avanti da qualcuno, che il nostro Paese possa avere una funzione salvifica rispetto alla povertà del mondo. Certo, dobbiamo ringraziare il Ministro Salvini per aver bloccato o rallentato l’immigrazione incontrollata, ma occorre essere obiettivi rispetto a problemi irrisolti come gli sbarchi fantasma, che si verificano sistematicamente sulle coste della Sicilia, della Calabria, della Puglia, o la vulnerabilità dei nostri confini, come dimostra la vicenda della ‘capitana Fracassa’ Carola Rackete. Per la verità, più che accogliere persone che rischiano di annegare, aiutiamo dei trasbordati e questo è un aspetto da tenere in alta considerazione. E’ evidente infine che l’Italia non può da sola farsi carico del fenomeno migratorio. Esiste il dovere di solidarietà ma, come diceva papa Benedetto XVI, esiste anche il diritto a non emigrare”.
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