“Sono convinta che una sfida chiave del nostro tempo sia rendere la scienza ‘visibile’ e ‘tangibile’ al grande pubblico. Abbiamo iniziato ad affrontare questo tema in occasione dell’ultimo G7 di Sendai, in Giappone, e sarà centrale nel G7 italiano del prossimo anno”. Lo ha sottolineato la ministra dell’Università e della Ricerca Annamaria Bernini nel suo intervento a Inqua2023, uno dei più grandi congressi mondiali sulla evoluzione del pianeta, in corso alla Sapienza di Roma. “I grandi congressi come questo, ma anche la ricerca innovativa su aspetti cruciali del sistema dinamico della Terra, mancheranno il loro obiettivo finale se non riusciranno ad imporre il proprio rilievo nel dibattito pubblico. È pertanto nostra responsabilità comune mettere la ricerca al centro dell’attenzione pubblica, costruire un’agenda positiva sul ruolo della scienza nei dibattiti di rilevanza globale: questo – ha ribadito la Bernini – sarà un obiettivo chiave per il G7 italiano”. “Per massimizzare il valore sociale di questi sforzi – ha aggiunto – penso che la comunità scientifica debba compiere un ulteriore sforzo di apertura. I ricercatori hanno una vocazione pubblica che può avere un forte impatto. I moderni sistemi di comunicazione vi permettono di raggiungere chiunque, e diffondere contenuti di grande valore: avete quindi, oggi più di prima, il potere di educare, di aumentare la consapevolezza dei cittadini e dei decisori”. “Per svolgere al meglio il nostro servizio ai cittadini, dobbiamo comunicare la scienza con efficacia” ha concluso la ministra.
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