Firenze – “Sono passati dodici mesi da quel 9 dicembre 2019, quando il Mugello, ma soprattutto Barberino e le sue frazioni, hanno subito uno dei terremoti più forti della zona degli ultimi decenni. Migliaia di persone quella notte si riversarono per strada. Sono state numerosissime le persone sfollate, le famiglie che hanno visto danni gravissimi alle proprie abitazioni; tanti i barberinesi che sono stati costretti a soluzioni di vario genere per garantirsi un tetto sopra la testa. LTroppe domande di risarcimento danni sono ancora senza risposta”. Lo affermano Marco Stella, Presidente del Gruppo di Forza Italia al Consiglio Regionale della Toscana, e Giampaolo Giannelli, vice coordinatore Forza Italia per la provincia di Firenze.
“Partiamo dai numeri – sottolineano Stella e Giannelli -. Ad oggi non ci sono risposte per ben 153 domande di ristoro rispetto alle 197 totali presentate; soltanto 44 sono state ammesse al ristoro dal dipartimento protezione civile. E così, dopo un periodo iniziale nel quale tra pranzi e cene solidali, iniziative di solidarietà di vario genere, l’attenzione sul problema era costante, ecco che come sempre accade i riflettori pian piano si sono spenti ed i problemi dei barberinesi sono rimasti. Pensare che ancora oggi 65 persone sono fuori dalle loro abitazioni, con tutti i problemi del caso, è un pugno nello stomaco, che deve far riflettere sui tanti, troppi ritardi che anche su questa vicenda ci sono stati”.
“Ora, che siamo praticamente a un anno dall’evento sismico – proseguono i due esponenti di Forza italia – i cittadini di Barberino chiedono, giustamente, risposte. Le chiedono al Sindaco Mongatti, in primis, e le chiedono soprattutto al Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, al quale i cittadini colpiti dal sisma hanno scritto una lettera. Si tratta di cittadini disperati, molti dei quali hanno dovuto chiedere un prestito per fronteggiare le spese di una soluzione abitativa che sostituisse la propria. Auspichiamo che la situazione si risolva al più presto e che, davvero, i ritardi che anche stavolta si sono riscontrati servano da monito per il futuro. Quel che è certo è che le procedure approntate per selezionare i destinatari dei contributi non hanno funzionato, e che l’apparato tecnico preposto a livello regionale è completamente andato in tilt; non ci troveremmo, altrimenti, in questa situazione a distanza di un anno”.
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