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Olimpiadi 2026, Porchietto (FI): il problema del Movimento è che non riescono ad evolvere da opposizione a forza di maggioranza

Claudia Porchietto
La deputata di Forza Italia Claudia Porchietto, già assessore al Lavoro della Regione Piemonte

“Il fallimento della candidatura italiana unitaria per le Olimpiadi invernali 2026 è ascrivibile tutta al Movimento Cinque Stelle e al sindaco della Città Metropolitana di Torino Chiara Appendino”. Ad affermarlo il deputato di Forza Italia Claudia Porchietto.

Continua l’esponente azzurro: “Il problema del Movimento è che non riesce in alcun modo ad evolvere, metabolizzando che non è più partito d’opposizione ma forza di governo. Se sulle Olimpiadi a Roma la Raggi poteva sentirsi debole perché affiancata da un Governo nazionale a trazione Pd, oggi l’Appendino non ha giustificazioni potendo contare su un solido esecutivo amico. Il dramma per Torino e per l’Italia è essere guidati da ministri grillini che non sanno andare oltre alla retorica della polemica fine a se stessa e al proprio bacino elettorale. E questo vizio costerà parecchio ai torinesi se si pensa che, come sottolineato dal patron della Sestrieres Spa Giovanni Brasso, il comprensorio è capace di dare lavoro in alta stagione fino a 3mila/4mila addetti e a generare incassi per 40milioni di euro. Un giro d’affari e di occupazione che parametrato ai maggiori flussi olimpici è evidente che farebbe da volano per le Valli olimpiche e per il capoluogo piemontese”.

Conclude Porchietto: “Il Movimento predica tanto contro gli altri partiti ma alla fine puntualmente non accetta le sfide dei grandi eventi e delle grandi opere perché è convinta che farebbe peggio. Non ha il coraggio di sognare perché pensa la politica guardando al passato invece di proiettarla nel futuro. Questi anni di amministrazione Appendino non hanno lasciato nulla da ricordare ai torinesi: i pochi nastri tagliati sono retaggio delle decisioni delle vituperate amministrazioni passate ma in eredità non ne lascerà ai suoi successori. Perché per lasciare un’orma al proprio passaggio bisogna avere il coraggio di compiere qualche passo e non limitarsi a stare sul piedistallo a pontificare e giudicare gli altri. Torino è ferma, il Piemonte pure sempre più isolati da quelle città e regioni che trainano lo sviluppo del Paese e dell’Europa”.

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