“Oggi è un grande giorno per l’Italia e per lo sport, il Cio ha scelto bene e ha assegnato i Giochi Olimpici Invernali 2026 a Milano-Cortina – afferma l’esponente di Forza Italia Alberto Colomb, coordinatore azzurro piemontese dell’Alta Valle di Susa – Sestriere Via Lattea – desidero rivolgere le congratulazioni per l’ottimo lavoro svolto a tutti i protagonisti che hanno contribuito al raggiungimento di questo importante successo, a partire dal Coni e dal suo ottimo presidente Giovanni Malagò, dalle due regioni interessate rappresentante dai governatori della Lombardia Fontana e del Veneto Zaia, dalle due città capofila rappresentate dal sindaco di Milano Sala e dal sindaco di Cortina Ghedina, hanno fatto tutti un ottimo lavoro di squadra mettendo al primo posto gli interessi dei propri rispettivi territori. Di fronte a questa ottima squadra, dalla quale c’è solo da prendere esempio, rimane ancora una volta l’amarezza per la scelta irresponsabile di Torino, per essersi esclusa deliberatamente con la propria decisione di non fare parte alla candidatura unitaria Milano-Cortina, come le era stato proposto a suo tempo dal Coni, questa responsabilità è tutta del Movimento 5 Stelle e del sindaco Chiara Appendino e le conseguenze negative di tale scelta, l’ennesima grillina(ta), ricadranno ancora una volta sul Piemonte e sul capoluogo, considerando le mancate ricadute economiche. Ora bisogna rimediare, sperando di trovare la volontà di essere ascoltati e coinvolti, siamo fiduciosi nella collaborazione del presidente del Coni Giovanni Malagò e dei nostri principali interlocutori politici della Lombardia e del Veneto, abbiamo alcuni impianti olimpici moderni ed efficienti già pronti, eredità di Torino 2006 e siamo pronti a metterli a completa disposizione. In particolare – prosegue l’esponente azzurro – non si può non tenere conto delle criticità evidenziate dal rapporto della commissione di valutazione del Cio in riferimento ai costi di realizzazione della pista di bob di Cortina come si legge nel report “sono ampiamente sottostimati” (nel dossier di candidatura Milano-Cortina 2026 si prevedono lavori di riqualificazione e ammodernamento della pista di bob Eugenio Monti risalente ai Giochi di Cortina 1956 per un costo stimato di 53 milioni di euro) quando riattivare l’impianto olimpico del bob di Cesana Pariol costruito in occasione delle precedenti Olimpiadi Invernali del 2006, come dimostrato dallo studio di pre-fattibilità commissionato dalla Camera di Commercio di Torino, si dimostra una soluzione ottimale ed efficiente per abbattere notevolmente i costi. Considerando che l’impianto del bob (quello di Cesana costato nel 2006 110.000 milioni di euro) e il palazzetto del ghiaccio per il pattinaggio di velocità in Val di Fiemme (Trento) sono le opere più onerose dal punto di vista dei costi di realizzazione e di gestione ( a Torino è pronto l’Oval Lingotto per le gare di pattinaggio di velocità che sarebbe solo da riattivare) ora sono più che opportune delle scelte ragionevoli evitando inutili duplicazioni di impianti e sprechi di fondi dei contribuenti lombardo-veneti al netto dei finanziamenti che il governo ha più volte ribadito di non voler impegnare per la costruzione delle strutture. È necessario aprire una seria trattativa e sedersi tutti attorno al tavolo, con umiltà e responsabilità rispettando il lavoro svolto dagli amici della Lombardia e del Veneto, in particolare ad abbattere i costi, dovranno essere fatte delle scelte ragionevoli sulle sedi di gare olimpiche piemontesi, non si potranno accontentare per evidenti ragioni tutti i comuni olimpici che parteciparono alla redazione del dossier di candidatura di Torino, ma dovranno essere fatte delle scelte ragionevoli per puntare esclusivamente sugli impianti olimpici che possano essere un reale valore aggiunto in merito alla sostenibilità economica dell’organizzazione delle Olimpiadi e soprattutto mettendo già in conto il loro ottimale riutilizzo nel post olimpico. Il progetto della Coverciano della neve – conclude l’esponente di Forza Italia Alberto Colomb – dovrà essere necessariamente rilanciato e sviluppato con una visione di lungo periodo per il post olimpico, per fare delle strutture olimpiche fonti di sviluppo e di benessere per il territorio e i suoi abitanti, soprattutto sarà fondamentale rimediare e non ripetere più gli stessi errori della mancata programmazione e del riutilizzo degli impianti più problematici del dopo Torino 2006″.
Leave a comment