“Le dichiarazioni del neogovernatore della Regione Piemonte Alberto Cirio sono di ottimo auspicio, possiamo tornare in partita per le Olimpiadi Invernali del 2026 – afferma l’esponente di Forza Italia Alberto Colomb, coordinatore azzurro piemontese dell’ Alta Valle di Susa – Sestriere Via Lattea – il piano primario è quello di inserire alcune sedi di gare piemontesi nella candidatura italiana Milano-Cortina 2026. Ora attendiamo fiduciosi il 24 giugno, giorno in cui a Losanna si riunirà il summit del Cio (Comitato Internazionale Olimpico) per decidere con il voto dei suoi delegati che rappresentano tutti gli stati membri del vertice dello sport mondiale la prossima sede olimpica per i Giochi Invernali 2026 tra le due candidature di Stoccolma e quella italiana di Milano-Cortina. È importante prima di ogni altra considerazione che l’Italia abbia la designazione del Cio, l’obiettivo al quale si sta lavorando è quello di avviare una valutazione che porti a inserire nel masterplan alcuni impianti strategici già esistenti nelle Valli olimpiche di Torino per ovviare ai problemi dei costi di realizzazione e di gestione di alcune strutture critiche presenti nella proposta di candidatura lombardo-veneta sottoposta al vaglio del Cio, ad esempio optando al posto della pista di bob fatiscente di Cortina che risale al 1956 per l’impianto olimpico del bob di Cesana San Sicario costruito in occasione delle precedenti Olimpiadi Invernali del 2006 che, come dimostrato dallo studio di pre-fattibilità commissionato dalla Camera di Commercio di Torino, può essere una soluzione ottimale per abbattere notevolmente i costi della candidatura italiana. Considerando che l’impianto del bob (quello di Cesana costato 110.000 milioni di euro), i trampolini per il salto e i palazzetti del ghiaccio sono le opere più onerose dal punto di vista dei costi di realizzazione, si devono fare delle scelte ragionevoli evitando inutili duplicazioni. Per aprire una trattativa proficua dopo il 24 giugno che possa portare a raggiungere l’obiettivo, in particolare a contenere i costi, dovranno essere fatte delle scelte ragionevoli sulle sedi di gare olimpiche piemontesi, non si potranno accontentare per evidenti ragioni tutti i comuni olimpici che parteciparono alla redazione del dossier di candidatura di Torino, ma dovranno essere fatte delle scelte ragionevoli per puntare esclusivamente sugli impianti olimpici già esistenti che possano essere un reale valore aggiunto in merito alla sostenibilità economica dell’organizzazione delle Olimpiadi e soprattutto mettendo già in conto il loro ottimale riutilizzo nel post olimpico”.
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