“Nel corso della pandemia moltissimi liberi professionisti, imprenditori e cittadini si sono in più occasioni imbattuti in un malfunzionamento di alcuni uffici aperti al pubblico. Questi enti, e penso in primo luogo all’Inps, nei mesi scorsi sono spesso rimasti eccessivamente sguarniti, pregiudicando la continuità del servizio allo sportello o, addirittura, in alcuni casi risultando impossibile anche solo il contatto telefonico. Il superamento della rigida soglia minima del 50% di personale della pubblica amministrazione in smart working voluto dal ministro Brunetta risponde proprio a questa esigenza. Quanto agli Enti locali e territoriali, anche considerando le specifiche caratteristiche di tanti piccoli Comuni che caratterizzano il nostro Paese, è più che giusto che ciascuna amministrazione si renda responsabile di organizzarsi in base alle modalità migliori in cui è possibile assicurare i servizi a cittadini, lavoratori autonomi, professionisti e imprese relativamente alle proprie specificità territoriali. Ci sono realtà dove il numero esiguo di dipendenti mal si concilia con un’alta percentuale di smart working e, inoltre, ovunque l’operatività degli sportelli è necessaria a garantire servizi, specie alla popolazione più anziana. Non tutti i dipendenti pubblici hanno le stesse mansioni ed è ovvio che chi si occupa di studi, ricerche o programmazione può restare in modalità di lavoro agile, contrariamente a chi, invece, lavora a contatto con il pubblico”. Così, in una nota, il deputato di Forza Italia Carlo Giacometto.
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