I dati pubblicati oggi dall’ISTAT sul PIL italiano sono preoccupanti, non solo perché sono peggiori delle previsioni quanto perché confermano l’urgenza con cui dobbiamo investire in una visione di Paese seria e lungimirante, ponendo fine a un metodo assistenzialista e di distribuzione a pioggia. Settori come il tessile registrano cali di fatturato pari al 70-80 percento annuo e non potranno sopravvivere perché troppo duramente colpiti. Il made in ha dato tanto al Paese in termini di ricchezza e contribuzione alle casse dello Stato, oltre che di reputazione e credibilità: é tempo di infondere speranza e fiducia nel futuro del Paese con un piano di ripartenza serio e funzionale agli obiettivi dell’Unione Europea.
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