“Il numero di persone con diabete continua a crescere in tutto il mondo, secondo l’International Diabetes Federation: 463 milioni di adulti (1 su 11) nel 2019 avevano il diabete e la stima prevede che entro il 2030 il numero crescerà fino a 578 milioni, con 4,2 milioni di decessi solo nel 2019. In Italia sono circa 4 milioni le persone affette da diabete e, in linea con il trend globale, due terzi di essi vivono nei contesti urbani, ove stili di vita e alimentazione sono fattori determinanti, correlati al livello di istruzione e alla condizione socio-economica della persona. In questo senso, quindi, é fondamentale ribadire come i due ambienti principali di crescita e formazione, famiglia e scuola, abbiano un ruolo rilevante nella prevenzione nella gestione stessa del diabete.
Come ogni anno, la Giornata mondiale del diabete è dedicata a un tema e quest’anno è intitolata agli infermieri nel ruolo che hanno nel sostenere le persone che convivono con il diabete. Messe a dura prova dalla pandemia, le persone con diabete sono risultate tra le più vulnerabili e fragili, e così questo 14 novembre diventa anche un momento per fare il punto sui loro bisogni: oggli più che mai serve garantire a tutti i malati la continuità assistenziale, anche attraverso controlli a distanza, teleconsulti e telemedicina. Non si può immaginare che i pazienti cronici, affetti da patologie progressive e soggette a sviluppare comorbilità, diventino un’emergenza nell’emergenza, devono invece poter godere delle stesse risposte e della stessa attenzione che ricevono le altre patologie, a partire da SARS-CoV-2, affinché il diritto alla salute sia garantito ed esigibile.
Aggiornato il Manifesto dei diritti e doveri della persona con diabete tenendo conto dell’emergenza Covid-19, lo invieremo, come Intergruppo parlamentare, a tutti i rappresentanti istituzionali al fine di mantenere accesi i riflettori su un rischio su cui non vogliamo incorrere, cioè quello di lasciare indietro le persone affette da diabete”.
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