“L’innalzamento al 40% dei tagli ai pensionati che percepiscono una indennità sopra i 4mila euro è un attacco inaudito e vigliacco a chi ha tenuto in piedi questo Paese. Siamo di fronte ad una “rivoluzione” incivile, combattuta da un esercito di mediocri che vogliono elevare a valore l’ignoranza e l’inettitudine. Così il Paese collassa definitivamente e diventa una dittatura sudamericana”. Ad affermarlo il deputato di Forza Italia Paolo Zangrillo, capogruppo in Commissione Lavoro a Montecitorio e coordinatore regionale degli azzurri in Piemonte.
Conclude Zangrillo: “Qua non stiamo parlando dei pensionati d’oro come vorrebbero far credere i professionisti di notizie false al potere, news utilizzate come armi di distrazione di massa. Non siamo di fronte a quelli delle due, tre pensioni accumulate con nomine partitiche. Non siamo di fronte a politici. Qui parliamo di medici, professori universitari, manager d’azienda, liberi professionisti, imprenditori; parliamo cioè del meglio del Paese, non dei parassiti di cui si riempiono la bocca i pentastellati per arringare le piazze web. Gente che ha pagato fior di quattrini di tasse e di contributi”.
Conclude zangrillo: “M5S e Lega vogliono cambiare l’Italia ammazzando la certezza dei diritti pensionistici acquisiti per i grandi contribuenti Italia? Credo che sia ora che le persone di buon senso diano il giro a questo Governo che come il precedente parlava di rottamazione solo per i propri interessi. Oggi tocca ai pensionati sopra ai 4mila euro, domani potrà toccare a quelli sopra i 2mila: se si crea il precedente questi sono gli effetti. La matrice di decisioni come queste è sempre la stessa, quella dei veterocomunisti che vorrebbero tutti poveri per abbattere le diseguaglianze, invece di creare le condizioni per aumentare il reddito medio di tutte le famiglie italiane: una scelta contronatura che non può restare impunita”.
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