«Il 12 luglio è stata una giornata da odissea, poi Giove Pluvio ci ha messo del suo con a suon di saette: fatto sta che i pendolari ma tutti i viaggiatori che si muovono sui treni nella tratta Pisa-Lucca-Aulla non possono essere sottoposti a disagi quotidiani nel trasporto ferroviario. La Regione deve pretendere dal gestore sicurezza e standard di servizio adeguati, perché a preoccuparmi non sono tanto gli eventi meteo avversi ma i ripetuti guasti. Che convogli ci sono, in circolazione? Chi viaggia ha diritto a farlo su carrozze di qualità»: a incalzare la Regione sul tema dei trasporti ferroviari tra Pisa, Lucca e Aulla è il Capogruppo di Forza Italia Consiglio regionale Maurizio Marchetti che è andato a spulciare treno per treno gli eventi che su quella tratta si sono verificati nei giorni scorsi.
«In calendario ho dovuto segnare una serie inenarrabile di giornate no. La peggiore è senza dubbio quella del 12 luglio – ripercorre Marchetti – con la tratta interessata nel primo mattino da un guasto tecnico alla linea ferroviaria nei pressi di Diecimo Pescaglia, più un altro guasto a metà mattina agli impianti di circolazione e ancora un altro sempre agli impianti di circolazione però a Massarosa. Primo pomeriggio, ed ecco un investimento di persona che a mio avviso è il solo evento di natura imprevedibile sotto il profilo gestionale. Una tragedia, non c’è altro da dire. Ma intanto le persone su quella tratta erano ostaggio di ritardi e penalizzazioni fin dal mattino presto. E solo il giorno prima, così per dirne una, era stato cancellato il treno regionale 6826 da Lucca a Piazza al Serchio per un problema tecnico al treno medesimo. I servizi suppletivi vengono organizzati, ma chi parte non sa mai se, quando e con cosa arriva. Intanto però si paga il biglietto, sempre più caro. Una simile situazione non è accettabile».
Marchetti si preoccupa per la sicurezza dei viaggiatori: «Il ripetersi di guasti non mi lascia sereno sulla qualità dell’impiantistica e dei convogli in circolazione». Ma teme anche la desertificazione di servizi e collegamenti per le zone più fragili come quelle montane che quella tratta serve: «Garfagnana, Lunigiana… ci si lamenta dello spopolamento delle zone montane, poi però a queste stesse zone si fanno mancare servizi di qualità quanto a collegamenti su gomma e su ferro, rete di sanità territoriale, infrastrutture, tutela delle economie locali. In questa sede invito la giunta regionale a preoccuparsi di sollevare i pendolari dai disagi legati al trasporto ferroviario, ma ritengo che il ragionamento sulle nostre montagne debba essere sistemico e riguardare un orizzonte più ampio».
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