«Va da sé: se in un’area come quella pisana tra Fauglia e San Piero a Grado vado a cancellare 500 posti di lavoro e a trasferire 440 persone, ovvero plausibilmente famiglie, io di fatto vado a disgregare non solo il tessuto produttivo, ma anche quello prettamente sociale dell’intero territorio. Se questa realtà di fatto può essere percepita come distante dalla multinazionale tedesca Continental che ha annunciato una riorganizzazione tanto impattante, essa deve essere invece evidenziata da chi governa sul territorio. Per questo ho già presentato una mozione che impegni la Regione a istituire tempestivamente un tavolo con tutte le parti, così da scongiurare lacerazioni che sarebbero irrimediabili»: a dare notizia dell’iniziativa regionale sulla vertenza Continental è il Capogruppo di Forza Italia nell’Assemblea toscana Maurizio Marchetti, preoccupato per gli scenari di prospettiva derivanti dal piano di contenimento della spesa avanzato dal gruppo tedesco che a Fauglia e a San Piero a Grado, in provincia di Pisa, ha due stabilimenti adesso a rischio.
Le due realtà produttive, scrive Marchetti nella sua mozione regionale, sono dedicate «alla produzione di componenti idrauliche per motori a iniezione e occupano complessivamente 940 persone tra cui circa 100 ingegneri ad alta specializzazione nel centro di ricerca mondiale sugli iniettori collocato a Fauglia». «Nell’autunno 2018 – ricostruisce ancora il Capogruppo di Forza Italia – l’azienda aveva avviato un piano di riorganizzazione che lasciava paventare l’esclusione delle due realtà produttive di area pisana dal ramo di sviluppo di motori ibridi ed elettrici, ovvero quello a maggior proiezione sul futuro e su cui si indirizza la gran parte degli investimenti dell’azienda e di tutto il settore auto motive. L’infausta prospettiva pare purtroppo essersi concretizzata con l’annuncio, da parte dei vertici del gruppo tedesco, di un taglio complessivo ai costi di produzione pari a 500 milioni di euro nei prossimi 10 anni».
«La ricaduta per gli stabilimenti di Fauglia e San Piero a Grado – si sottolinea nell’atto – consisterebbe nella perdita di 500 posti di lavoro e nell’ipotesi di trasferimento in aree funzionali simili per gli altri 440 addetti. Appare di tutta evidenza come un simile scenario, qualora dovesse concretizzarsi, implicherebbe una ferita difficilmente sanabile al tessuto produttivo, occupazionale e anche sociale dell’intera area». Per questo motivo Marchetti ritiene «indispensabile che la Regione si attivi fin da subito ad ogni livello per scongiurare la paventata perdita e dislocazione di posti di lavoro e di capacità produttiva» presso quegli stabilimenti Continental, e impegna la giunta toscana «ad attivarsi con immediatezza, fin da subito e valutando anche la possibilità di convocare tavoli di confronto con azienda, lavoratori e istituzioni sulla vertenza Continental che coinvolge gli stabilimenti di Fauglia e San Piero a Grado (PI) con l’obiettivo di assicurare la tenuta occupazionale e le due realtà produttive nella loro interezza ed integrità, valorizzando semmai anche il centro di ricerca mondiale sugli iniettori collocato all’interno del polo di Fauglia» nonché «a riferire sugli sviluppi della vertenza e sulle azioni di merito via via intraprese».
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