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PISTOIA: Colture devastate dagli ungulati, Marchetti (FI): «Tempi certi per i risarcimenti e incentivi per gli strumenti di difesa»

«Risarcimenti in tempi certi ma soprattutto investimenti sugli incentivi agli strumenti di protezione passiva come recinzioni elettrificate e tutto quanto può servire a tutelare gli agricoltori rispetto alle devastazioni subite dalle loro colture a causa delle scorribande da parte di cinghiali e altri ungulati»: lo chiede alla Regione il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti a seguito dell’ultimo grido di esasperazione e dolore che arriva da operatori agricoli di via Covona a Pistoia dove i cinghiali a frotte fanno zoccolo basso di vigne e pomodori.

«Ancora una volta – osserva Marchetti – tocca sentire di agricoltori tentati di appendere la zappa al chiodo per colpa di fauna selvatica che non si riesce a contenere e che in cerca di cibo raggiunge sempre più spesso le aree dove l’uomo opera col suo lavoro e la sua fatica. E’ assurdo. E in tutto questo i risarcimenti arrivano col contagocce, gli abbattimenti per come sono normati adesso con la legge regionale 10/2016 non sono sempre praticabili poiché spesso le devastazioni accadono di notte e il problema resta malgrado l’impegno dei cacciatori».

«Noi da tempo – ricorda il Capogruppo azzurro – chiediamo che la Regione inizi a spostare il baricentro degli investimenti dagli indennizzi dei danni, che poi arrivano a rilento e in una misura che non risarcisce le aziende agricole dalla fatica e dalla delusione per i raccolti compromessi, agli incentivi per gli strumenti di difesa come le recinzioni elettrificate. Lo abbiamo fatto anche il mese scorso con un’interrogazione in cui chiedevamo proprio di “fornire agli imprenditori agricoli strumenti fattivi volti al mantenimento della loro attività”. Stiamo aspettando la risposta scritta che abbiamo chiesto».

L’idea di Marchetti è chiara: «Serve un ribaltamento nell’approccio e nella gestione politica che sposti l’asse del discorso dal ‘dopo’ al ‘prima’ del danno. E questo vale tanto per gli agricoltori quanto per gli allevatori rispetto ai danni da predazione. Troppo spesso la Regione sembra dimenticare di quanto la Toscana debba ai suoi imprenditori agricoli e zootecnici la cui opera generosa e infaticabile nei secoli ha contribuito in maniera determinante a definire i profili più noti del paesaggio toscano. E’ un patrimonio collettivo che va salvaguardato come tale facendo diventare l’indennizzo un episodio e l’aiuto nella prevenzione la regola».

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