«La Regione si adoperi in ogni modo possibile per far ritirare la delibera di sospensione delle attività nel Museo Marino Marini di Pistoia adottata a dicembre dal Cda della Fondazione e scongiuri ogni ipotesi di trasferimento delle opere, contribuendo altresì con risorse proprie a nuove iniziative»: è in sostanza questo l’impegno che il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti chiede alla giunta toscana attraverso una mozione con cui porta in Regione il caso della sospensione delle attività nel polo museale pistoiese dedicato a Marino Marini deciso da parte del consiglio d’amministrazione della Fondazione Marini il 16 dicembre scorso, con voto contrario del Comune di Pistoia.
«In questi giorni – spiega Marchetti – si susseguono le manifestazioni che coinvolgono cittadini, associazioni, rappresentanti politici e istituzionali ma anche intere scolaresche: tutti uniti per chiedere il mantenimento di attività e patrimonio artistico del Museo di Pistoia, città natale del Maestro. Serve lo scatto istituzionale che ad ogni livello sia pungolo presso il Cda della Fondazione affinché torni sui suoi passi rispetto alle deliberazioni di metà dicembre e senza prospettare trasferimenti delle opere verso Firenze, nel rispetto del vincolo ministeriale impresso il 3 dicembre scorso affinché il patrimonio artistico presente a Pistoia rimanga dov’è».
Nella mozione Marchetti va oltre: «L’articolo 2 dello Statuto della Fondazione è chiaro nel definirne gli scopi», ricorda. Proprio questo dettato è richiamato da Marchetti anche nel suo atto: «Secondo il suo Statuto – scrive il Capogruppo regionale – all’articolo 2 la Fondazione “ha lo scopo di assicurare la conservazione, la tutela e la valorizzazione dell’opera e del patrimonio artistico di Marino Marini. Essa promuove e patrocina mostre antologiche, pubblicazioni d’arte ed ogni altra iniziativa, specie di ricerca e di studio, capace di valorizzare ed onorare l’opera e la memoria dell’Artista; […]; si adopera nei limiti consentiti dalla legge e dagli atti di istituzione, per il coordinamento ed il corretto svolgimento delle attività e delle funzioni del Centro di documentazione dell’opera di Marino Marini di Pistoia, del Museo Marino Marini di Milano e del Museo Marino Marini di S. Pancrazio a Firenze […]”».
«Ne consegue – argomenta Marchetti – che sospendendo le attività a Pistoia la Fondazione opera in violazione del suo stesso Statuto e tradisce la sua mission specifica, oltre al vincolo ministeriale che impone il mantenimento a Pistoia di quanto attualmente in essere». La perdita è grave: «D’improvviso – si legge nella mozione Marchetti – i circa 20 lavoratori della sede pistoiese del Museo Marino Marini si sono trovati nell’incertezza occupazionale. La città si vede deprivata di uno dei suoi principali poli di attrazione artistico-culturale. Alunni e studenti le cui scuole avevano già programmato attività didattiche presso la sede pistoiese del Museo Marino Marini si sono trovati deprivati di preziose occasioni formative».
E allora, la Regione batta un colpo. Marchetti chiede alla giunta toscana l’impegno «ad attivarsi a ogni livello, per quanto nelle sue prerogative, affinché il Consiglio d’Amministrazione della Fondazione ritiri la propria delibera con cui sospende l’attività nella sede pistoiese del Museo Marino Marini garantendo il mantenimento delle iniziative programmate e delle aperture consuete, così da assicurare la corretta e compiuta fruizione del patrimonio artistico del Maestro conservato a Pistoia, con ciò agendo nel rispetto della propria mission statutaria nonché del vincolo di pertinenza sussistente sulle opere conservate nella città natale dell’Artista» e «a contribuire anche attraverso risorse proprie, per quanto nelle sue competenze e capacità, alla realizzazione di future iniziative di fruizione e valorizzazione del Museo Marino Marini di Pistoia».
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