«Rieccoci con la Regione a porre l’ennesimo annuncio di ultimatum per un piano di risanamento della società Terme di Montecatini entro fine mese. Ma quale mese? Non conto più i piani che sarebbero dovuti arrivare entro la fine di moltissimi mesi dall’estate passata in qua. Di fine mese ce ne sono uno al mese e la Regione ha dato ultimatum più o meno per ognuno. Basta! Così è una presa in giro». A partire all’attacco è il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti, appreso del nuovo limite temporale imposto dall’assemblea dei soci, che vede la Regione in maggioranza assoluta, per la realizzazione di un piano di risanamento della società Terme di Montecatini.
«Il piano lo invocano da oltre un anno i revisori e i certificatori, compresi quelli che nel tempo hanno alzato le mani dinanzi alla documentazione contabile. Soprattutto però – incalza Marchetti – lo chiede la città e lo chiedono gli operatori di una società che ha iniziato a tagliare persino sul personale. Da parte del Comune sono arrivate molte proposte di indirizzo, ma finora da parte dell’azionista di riferimento così come da parte dell’amministratore unico non è tornato indietro niente di concreto. Anzi: nel frattempo, e mentre nel 2020 siamo ancora a ragionare di bilancio 2018, a carico della società sono state poste fior di spese professionali da parte della Regione. Non sono che un rivolo dei soldi che si sono continuati a sprecare per non voler tener conto delle nostre indicazioni».
Marchetti invita a stringere: «Questo tra Regione e amministratore unico è un gioco a melina inaccettabile in linea di principio, ma più che altro ormai insostenibile per la città sotto il profilo delle economie che ruotano attorno al termalismo. Montecatini lega alle Terme la sua stessa denominazione. Le Terme sono il perno strategico per la tenuta culturale, economica, turistica della città. E questa tattica dei rinvii è tutto ciò che Pd e sinistre di maggioranza regionale sanno mettere in campo? Ma così è un’eutanasia strisciante per la società. Non passerà col nostro silenzio, questo è sicuro».
Effettivamente Marchetti non è nuovo ad accendere i riflettori sulla questione del termalismo montecatinese: «Ho avanzato varie proposte di rilancio sia territoriale che di sistema, per il termalismo toscano, prevedendo per Montecatini Terme la funzione di località pivot che storicamente ha sempre detenuto. Ho proposto la creazione di un marchio, ho appoggiato l’idea di compravendite immobiliari e quella della trasformazione del debito bancario in quote azionarie via via che queste iniziative venivano formulate dal territorio. E ci troviamo all’ennesimo rinvio a fine mese? Sono mesi che aspettiamo il fine mese. Ogni mese. Anche basta».
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