Il presidente Silvio Berlusconi, ospite di Lucia Annunziata a ‘In mezz’ora’, ha correttamente fatto questa dichiarazione: ‘Ho gia’ firmato in un’altra trasmissione un programma e l’universita’ di Siena, che certo non e’ tenera con noi, disse che avevo adempiuto all’80% degli impegni. Dissi che se non avessi fatto almeno il 50% mi sarei ritirato ed io non sono Renzi quando dico una cosa la faccio’.
Il leader di Forza Italia ha perfettamente ragione. Il contratto con gli italiani siglato da Silvio Berlusconi a Porta a Porta l’8 maggio 2001 prevedeva, in caso di vittoria, la realizzazione nell’arco della legislatura di 5 punti programmatici:
1. Abbattimento della pressione fiscale; 2. Attuazione del ’piano per la difesa dei cittadini e la prevenzione dei crimini’; 3. Innalzamento delle pensioni minime ad almeno 1 milione di lire al mese; 4. Dimezzamento dell’attuale tasso di disoccupazione con la creazione di almeno 1 milione e mezzo di nuovi posti di lavoro; 5. Apertura dei cantieri per almeno il 40% degli investimenti previsti dal ’Piano decennale per le Grandi Opere’.
Nel 2005 l’Università di Siena, come giustamente ha ricordato il presidente Berlusconi, ha certificato che almeno l’80% di quel contratto è stato realizzato.
Ecco lo stralcio del rapporto dell’ateneo toscano: ‘Nel caso del governo Berlusconi, scopriamo che nei quattro anni di vita di questo gabinetto si è potuto registrare l’attuazione (almeno parziale) dell’80% delle promesse più importanti. La chiara superiorità elettorale del partito di Forza Italia (che determina la presenza di molti ministri di tale partito nei posti chiave di governo) e la leadership di partito indiscussa del premier hanno sicuramente spinto Berlusconi a produrre una serie di provvedimenti direttamente connessi alle ’promesse‘ elettorali. Gli eventi in corso di legislatura hanno però condotto ad una ’re-distribuzione delle carte‘, mettendo Berlusconi in difficoltà nella gestione dei propri impegni originari. Tuttavia, le difficoltà non hanno impedito al premier la realizzazione di molte promesse importanti. Tra queste, il piano per la ri-organizzazione della pubblica amministrazione (piano Stanca), la devoluzione, la semplificazione legislativa, numerose opere pubbliche, la riduzione fiscale per le imprese, quella parziale per le famiglie, le misure tese a far rientrare i capitali all’estero, la riforma del lavoro, la nuova legge sull’immigrazione, la separazione delle carriere fra giudici e pubblici ministeri, una nuova riforma della scuola’.
A supporto di quanto scritto inviamo alle redazioni e pubblichiamo sui social un nostro dossier realizzato nel 2013, e presente negli archivi di Forza Italia, che racconta analiticamente la percentuale di realizzazione di ogni singolo impegno preso nel 2001.
Con Berlusconi al governo impegni mantenuti, serietà e coerenza. Il contrario del Pd di Renzi e dei 5 stelle di Di Maio.
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